Direttore editoriale:
Elso Simone Serpentini
Direttore responsabile:
Franco Baiocchi
Supplemento del settimanale satirico
SOR PAOLO iscritto nel Registro
della Stampa del Tribunale
di Teramo con il numero 544
18 dicembre 2005

Riscaldamento e rifiuti.
Quanto pesano!

17 dicembre 2013


Sono voci di spesa rilevanti:
ogni giorno un continuo aumento.
Quando a camparci sono in tanti
non si può che provare gran tormento.

Riscaldamento e dei rifiuti
smaltimento: sono assai costose
voci di bilancio, sono tributi
che portano a spese molto esose.

Metà della bolletta vien pagata
per servizi che vengono erogati,
l’altra metà è solo una mazzata

di politici che campan nei partiti
e sono sempre più super pagati,
ben remunerati e impuniti.

 

Due voci pesano in maniera preponderante sui bilanci delle famiglie italiane. In quelle a medio reddito producono un deficit permanente, in quelle a basso reddito producono crescente povertà. In quelle ad alto reddito producono meno rumore di una formica che trascini una pagliuzza in una foresta. Le voci sono le spese per il riscaldamento e quelle per la tassa sui rifiuti. Hanno un’incidenza numerica e contabile assai rilevante e sottraggono una gran parte del potere d’acquisto degli stipendi. Sui disoccupati e sugli indigenti hanno poi un peso non quantificabile e non qualificabile, in quanto questo dipende dalla situazione di vita di ciascuno e dal modo in cui si è innestati con quel grande e improprio ammortizzatore sociale che è la famiglia del terzo millennio. Quel che fa rabbia, nel fare i conti quotidianamente con le somme erogate per queste due voci del bilancio famigliare, è dover constatare che esse incidono per il doppio fornendo la metà del servizio pagato. Se arriva una bolletta energetica (gas e luce) di 500 euro, 250 euro (arrotondiamo) sono il costo dell’energia erogata (gas o luce elettrica) e 250 euro il costo di tasse e balzelli vari, quasi sempre anche dell’Iva sull’importo complessivo già ivato, Per lo più, analizzando bene la composizione di questo importo relativo alla tassazione, ci si rende conto che una gran parte della tassazione è finalizzato al funzionamento della macchina statale e/o amministrativa, corrispondente a servizi al cittadino di sempre minore qualità, ma una parte non certo “parva” è finalizzata a quello che viene chiamato “il costo della politica”. Pesano sulla voce “tasse”, percentualmente rispetto al costo vivo della bolletta, le erogazioni a beneficio della regione soprattutto e di altri enti amministrativi e territoriali di poca o nessuna utilità. Quando si pensa che se non ci fosse o non fosse tanto accentuato il fenomeno del parassitismo degli eletti a cariche pubbliche a spese degli elettori e dei politici di basso conio ma ad alta remunerazione da parte dei cittadini, le nostre bollette ci costerebbero la metà, c’è da farsi venire un attacco di bile. In ognuno di noi si ridesta quel dormiente Masaniello che non manca e non può mancare in ogni suddito che capisce di essere tale e non un cittadino che gode di pieni diritti, in ogni persona che prende consapevolezza di essere sfruttata da un ceto ignobile e parassitario quale è la classe politica.
   E’ assurdo, inconcepibile, inspiegabile che ci sia e possa ancora esserci gente che campa di politica, che non ha un altro mestiere e che passa il tempo solo a rincorrere incarichi, prebende e conferimenti di privilegi. E’ assurdo ed altrettanto inconcepibile che certe carriere siano fatte sulle nostre spalle e ai danni delle nostre tasche. Sono cifre assurde ed esagerate quelle che paghiamo per avere servizi scadenti e costosissimi. L’ultima salassata arrivataci tra capo e collo per il saldo della Tia 2013 è un’offesa alla dignità delle persone e alla nostra intelligenza. Gli annunci di riduzione del costo della politica sono solo promesse e i partiti e i politici continuano a menare il can per l’aia non derogando dai propri delittuosi comportamenti. Alcuni di loro sono pertinaci come cani che hanno azzannato l’osso e non lo mollano.
   Le sconfitte degli inermi sono all’ordine del giorno e la ribellione è speranza vana, perché passa sempre attraverso le forche caudine degli aggiustamenti e degli accomodamenti. Ammorbidire le posizioni sembra “political correct” e virtù necessaria. Anche ciò che potrebbe apparire positivo rivela la propria infida negatività. Si sostituisce un general manager di una Asl e ad un massone subentra un rotariano di ferro, ad un medico un ragioniere, ad un aquilano un genovese, ma è sempre la politica a dettare le regole e le eccezioni alle regole. Persone serie alla Cavallari, tanto per non fare nomi, vengono tritate dopo essere state esposte per mesi nella gogna di una improbabile e mai convinta candidatura a sindaco. Capitani di lungo corso a destra passano a sinistra e si propongono, o sono proposti, a ruoli di comando e comunque di massima esposizione. Mazzitti, Graziani “et similia” sono sempreverdi, anche quando nel bosco tutte le altre piante soffrono il troppo caldo e il troppo freddo. Gli si accomoda sempre una stufa attorno alla quale trovare tepore e anche qualche cosa di più. Nulla basta a coloro per i quali è poco ciò che basta e a questi soggetti, personaggi in cerca di autori, non basta mai nulla perché quel che basterebbe è sempre troppo poco.
   E noi siamo qui, a seminare parole al vento, a rinunciare a sogni di cambiamento, perché l’indignazione è diventata così tanta da non poter essere contenuta in nessun recipiente e vederla straboccare ed esondare fa così pena da provare un tormento indicibile. Ah, se fosse possibile, espellere dal genere umano comportamenti che afferiscono alle bestie! Ah, se fosse possibile premiare l’intelligenza e punire la furbizia!



Elso Simone Serpentini

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