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Franco Baiocchi
Supplemento del settimanale satirico
SOR PAOLO iscritto nel Registro
della Stampa del Tribunale
di Teramo con il numero 544
18 dicembre 2005

Nuovo Reparto Paradiso

9 luglio 2013

Supercazzola con sconvenzionamento a destra. Siano arrivati a questo con le farsesche dichiarazioni (con relative giustificazioni) fatte in conferenza stampa e in un comunicato dal DG della Asl di Teramo sul cosiddetto “caso Vicentini” (che non è, peraltro, un caso isolato). Varrassi si sente un leone, ma ha cuore di coniglio e si nasconde sempre, ad ogni decisione, dietro uno scudo di responsabilità altrui. Punisce Petrella e spiega che la decisione è della commissione di disciplina, di cui dice di non sapere nulla, nemmeno i nomi dei componenti. Caccia Vicentini e dice che la decisione è della commissione paritetica. Si attribuisce solo i meriti della Asl che dirige (vedendoli anche quando non ci sono), ma mai i demeriti (che sono sempre colpa degli altri).

Continua, imperterrito, a postare su Facebook notizie mediche tratte dalla letteratura scientifica internazionale (non da sue pubblicazioni) e tira avanti, rinserrato nella sua satrapia.
  Varrassi ha detto che a chiedere di non proseguire la convenzione con l’urologia, la cardiologia e l’ortopedia è stata proprio l’Università dell’Aquila. Ha spiegato le ragioni della mancata conferma della convenzione che ha comportato la rinuncia al prof. Carlo Vicentini imputando al professore non solo dati negativi di mobilità passiva del reparto da lui diretto, ma anche difficoltà di comunicazione e mancanza di dialogo. Ha anche parlato di problemi disciplinari e di un rapporto di fiducia venuto meno. La dichiarazione si presta a considerazioni sarcastiche, tenuto conto che nel suo nuovo ufficio, decisamente lussuoso e costato non poco, il dott. Varrassi ha predisposto le condizioni favorevoli per migliorare le comunicazioni con i suoi interlocutori, che accoglierà con un bel colore giallo alle pareti, quadri d’autore appesi in bella vista, nuovi impianti multimediali e un bel bagno interno in caso di necessità. Ma non è il caso di usare il sarcasmo per una vicenda che ha dell’incredibile e che dimostra ancora una volta quanta ragione avranno gli elettori teramani, sia quelli che lo hanno votato sia quelli che non lo hanno votato, a chiedere all’attuale (e speriamo ancora per poco) Governatore d’Abruzzo Gianni Chiodi un congruo risarcimento morale, materiale e politico per i danni arrecati alla sanità teramana e soprattutto all’ospedale di Teramo.
  Con la nomina a DG della Asl teramana del dott. Giustino Varrassi, Chiodi ha avviato una sistematica, metodica e puntigliosa demolizione della struttura sanitaria ed ospedaliera, continuata poi con solerzia, come se quella demolizione fosse il suo principale obiettivo, mascherato dietro la parvenza di un risanamento del bilancio al quale non solo dice di aver puntato come commissario ma invita a guardare come un risultato raggiunto. Urologia non è il solo reparto che il duo Chiodi-Varrassi sta demolendo da tempo. Ce ne sono altri nei quali il livello qualitativo delle prestazioni viene costantemente abbassato da una serie di scelte scriteriate, tanto immotivate che, non potendosi dubitare dell’intelligenza del Governatore, c’è seriamente da pensare che siano determinate da una situazione di ricatto politico subito soprattutto nel settore della sanità. C’è perfino qualche ipotesi, non peregrina, sull’identità del ricattatore o dei ricattatori.
Intanto c’è da ricordare che, dopo aver dato rassicurazioni a Sabatino Casini su una riconferma, contestualmente ad una non smentibile promessa fatta a Fernando Cantagalli di nominare lui, Chiodi si ritrovò alla fine con una terna, Cantagalli-Monina-Varrassi, di cui almeno due soggetti erano in odore di massoneria. Maurizio Monina e Giustino Varrassi sono nomi che compaiono entrambi nell’ormai famoso “elenco massoni” ancora leggibile in rete e da me più volte richiamato nel mio libro “All’Oriente di Teramo. La massoneria teramana tra storia e cronaca”. Alla fine la spuntò Varrassi e il consigliere regionale Maurizio Acerbo fece subito un’interrogazione sulla presunta appartenenza del nominato al mondo delle logge. Nella ricostruzione post-terremoto, poi, non poche ombre massoniche si sono viste sullo sfondo dell’inchiesta “cappucci e mattoni” e nelle nomine a primari nei vari ospedali abruzzesi, anche teramani, sono svolazzati non pochi grembiulini. Lo stesso è accaduto per quasi tutte le nomine fatte da Chiodi nei vari settori di competenza regionale, a cominciare da suoi stretti collaboratori.
  Nel “caso Vicentini” le dichiarazioni giustificative del dott. Varrassi danno non solo la conferma che non pensa male chi pensa che molte delle vicende ospedaliere teramane (comprese le nomine di non pochi primari) siano state decise tra le colonne di qualche loggia, tra un intento di vendetta e un altro di punizione, e che non pensa male chi pensa che a far carriera, negli ospedali di Teramo così come in quelli dell’Aquila, sia gente che pratica percorsi iniziatici ed esoterici, ma sempre all’insegna del “mutuo soccorso”. E’ che le cose curiose e le “strane coincidenze”, come le chiamo io, sono davvero tante. “La convenzione non ha cancellato il reparto di Urologia, a capo del quale è stato messo il professor Galatioto, che resta convenzionato come dirigente medico” ha spiegato Varrassi. “Quello a cui si è rinunciato è la direzione universitaria del reparto, che tornerà ad avere un primariato ospedaliero”.
  La curiosità dei più a Bellante (e anche dopo), era incentrata sulla domanda: ma qual è la storia successiva di questo sigillo? Ho motivi (che ritengo validi) di fare questa ipotesi. Usato per lunghi anni quale sigillo per ceralacca della Loggia Delfico, esso doveva essere custodito dall'avv. Francesco Di Girolamo nella sede della Loggia, sita al secondo piano di uno stabile di sua proprietà, a Teramo in Via Muzi n. 5. E' assai probabile che esso sia stato sequestrato, insieme con tantissimi documenti e varia oggettistica massonica, nel corso della perquisizione disposta dal regime fascista nel novembre 1925 sia nella sede della loggia che nelle abitazioni, di Teramo e di Montorio, del Venerabile Di Girolamo. Tutto il materiale sequestrato fu affidato dal Prefetto Albini, in deposito giudiziario, al gerarca fascista cav. Carlo Alberto Cimato. Ricordo che quest'ultimo trascorse gli ultimi anni della sua vita nella casa di riposo "De Benedictis" (dove ebbi molti colloqui con lui), dopo aver disperso per mille rivoli tutto ciò che aveva in casa. Molte delle sue carte sono finite nella Biblioteca "Delfico" (Fondo Cimato), ma i mobili e gli arredi sono andati dispersi, in parte venduti, in parte ceduti a rigattieri. E' assai probabile che il sigillo della Loggia Delfico sia finito a qualcuno di loro, arrivando poi in possesso a Pietro Marcattili, appassionato collezionista e antiquario, il quale lo ha poi ceduto a Corrado Anelli, che ne è l'attuale depositario e proprietario. A Bellante il sigillo è tornato visibile a tutti. Dà il peggio di sé se usato con l'inchiostro e il meglio di sé se impresso sulla ceralacca. Dopo tanti anni indica ancora tre valori ai quali dice di ispirarsi anche la massoneria di oggi: Labor, Lux, Libertas. Peccato che oggi di lavoro ce ne sia sempre meno, che la luce sia poca e l'ombra troppo. Quanto alla libertà, quella che dicono che abbiamo mi sembra sempre più simile a quella di un pollo sul girarrosto.
  L’appartenenza allo S.M.O.M. deve essere ritenuta assai prestigiosa se di recente alcune persone, tra le quali un docente universitario, proprio fingendosi cavalieri dell’Ordine di Malta ed esibendo falsi cartellini di appartenenza, pettorine catarifrangenti e false insegne dell’Ordine, sono riuscite a carpire la buona fede di centinaia di stranieri provenienti dalla Tunisia favorendone l’immigrazione clandestina in Italia, prima di essere scoperti, individuati ed arrestati (dopo perquisizioni avvenute anche in Abruzzo) dai carabinieri di Roma, Compagnia di Trastevere e della stazione di Monteverde Nuovo, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, conferimento di onorificenze e decorazioni cavalleresche e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma il prof, Paradiso Galatioto è, dal 2008, un “vero” cavaliere di Malta, Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta - Gran Priorato di Napoli e Sicilia.La prestigiosa appartenenza all’Ordine gli ha reso possibile il raggiungimento di traguardi altrettanto prestigiosi, quale la nomina a componente effettivo del Comitato scientifico dell’Osdife (Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRN).
  E’ passato molto tempo da quando, il 30 gennaio 2004, su iniziativa del locale Lions Club, presso la Sala Consiliare del Comune di Atri, Sua Eccellenza il Generale di Corpo d'Armata N.H. Mario Prato di Pamparato, Gran Croce di Grazia e Devozione in obbedienza, Direttore Capo del Personale dell'A.C.I.S.M.O.M. e Comandante del Corpo Militare, tenne una conferenza sul tema: "Il corpo militare del Sovrano Militare Ordine di Malta: Storia,Tradizioni,Impegno". Da allora lo S.M.O.M. in Abruzzo e nel teramano ha progredito molto, accresciuto la sua importanza e ha fatto nuovi proseliti. E’ uno dei più antichi e potenti ordini elitari del Vaticano, sotto stretto controllo dei Gesuiti, capeggiato da un Gran Maestro che opera su comando del Papa. L'attuale principe e gran maestro è Fra Matthew Festing, eletto nel 2008. L'Ordine batte una sua moneta numismatica, lo scudo maltese, immatricola veicoli con targa SMOM concessa dal ministero della Difesa italiano, emette i suoi passaporti L'Associazione dei cavalieri italiani dell'Ordine ha un proprio corpo militare speciale ausiliario dell'Esercito italiano, il Corpo militare EI-SMOM, che svolge attività mediche In Italia, lo SMOM gode del diritto all'extraterritorialità, ed i rapporti tra l'ente e lo stato italiano sono gestiti dalle rispettive ambasciate Il Sovrano Militare Ordine di Malta è da sempre alla guida dei servizi di intelligence del Vaticano, ed i suoi membri hanno alle spalle una lunga storia come operatori dell’intelligence vaticana. Non c’è quindi da meravigliarsi che la nuova urologia teramana si appresti a presentarsi come Nuovo Reparto Paradiso. Così come non c’è da meravigliarsi che nella sanità teramana sia tanto presente e influente la massoneria. Ma è proprio impossibile cacciarla via dai reparti? La manifestazione di protesta di ieri sotto le finestre di Varrassi per invitarlo a sLoggiare sortirà qualche effetto?

Elso Simone Serpentini

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