Direttore editoriale:
Elso Simone Serpentini
Direttore responsabile:
Franco Baiocchi
Supplemento del settimanale satirico
SOR PAOLO iscritto nel Registro
della Stampa del Tribunale
di Teramo con il numero 544
18 dicembre 2005

Pomante: la “mosca cocchiera” di Brucchi

2 settembre 2014

Racconta una favola di Fedro che una Mosca, posatasi sul timone di un carro, redarguiva la Mula che lo trainava, minacciandola di trafiggerle il collo se non avesse aumentato l'andatura. Ma la Mula le rispose che poteva risparmiarsi quelle minacce, poiché l'unica cosa che poteva intimorirla realmente era la frusta retta dal cocchiere. L'espressione “fare la mosca cocchiera” ha poi mutato di significato, passando a indicare il comportamento di chi vuole attribuirsi dei meriti che non ha o ha solo in minima parte.

Questo dopo la pubblicazione di una favola di Jean de La Fontaine, in cui una mosca giunge presso una carrozza dalla quale i passeggeri sono scesi e proseguono a piedi per favorire i cavalli che percorrono una salita. La mosca solletica e punge tutti i passeggeri, compreso il cocchiere e i cavalli, intimando loro di far presto. Infine, quando il cocchio si riavvia coi passeggeri a bordo, si prende il merito di aver trascinato lei tutti quanti in cima alla salita.
Con entrambi i significati, quello collegato alle minacce profferite insulsamente e quello legato alla decantazione di meriti non reali, Gianluca Pomante, dopo essersi proposto come sindaco alternativo a Maurizio Brucchi (e aver poi appoggiato la candidatura di Manola Di Pasquale) ha deciso di diventare la sua mosca cocchiera. Brucchi sa bene chi è il suo cocchiere, e non è certo Pomante. Il quale dice di aver votato a favore della maggioranza sui provvedimenti relativi alla IUC (tra cui l’imposizione del massimo delle tariffe) per aver avuto delle importantissime contropartite, non personali, ma nell’interesse di tutti i cittadini. Quali sarebbero queste contropartite? Lui le ha spiegate così: “Abbiamo messo a segno il primo punto per la democrazia partecipativa. Il Consiglio ha approvato il nostro emendamento con cui viene ridotta la tariffa Tari a chi si fa carico di un bene comune e ciò prelude all’approvazione del relativo regolamento….Ho ribadito anche la necessità di approvare i regolamenti per le consultazioni popolari e per quelle di settore”.
   Corbezzoli” direbbe Totò. Che contropartite! Che grande risultato! Pomante ha aggiunto: “Chi ha detto che avrei stretto un accordo con Brucchi dovrebbe vedere la registrazione del Consiglio e valutare cosa ho chiesto per la Team e le linee programmatiche. Per tacere degli impegni su ecofeste ed eco negozi”. Aricorbezzoli! Ridirebbe Totò. Grande Pomante! Ingenuo, sprovveduto o parac…. ? La stampa si è sbizzarrita. C’è chi ha rappresentato Brucchi come autore di un colpo da maestro (?), c’è chi ha parlato di “aria nuova” in consiglio comunale, chi ha parlato di approvazione delle proposte “arancioni”. Pomante, dice la stampa, ha gridato vittoria, ha definito clamoroso l’accoglimento della maggioranza brucchiana dei suoi emendamenti, perché recepiti direttamente dall’Amministrazione, senza votazione. Se fosse così, sul luogo dell’evento dovrebbe essere apposta una targa commemorativa, del tipo: “Qui, il tale giorno alla tale ora Brucchi e Pomante….” Come a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II. E poi? Altro grande risultato: Pomante ha avuto da Brucchi impegni… Di impegni di Brucchi son piene le fosse e lastricate le vie dell’inferno. In questi cinque anni chi a Teramo non è riuscito a collezionare, e in quantità grande, impegni di Brucchi? E quanti ne ha mantenuti Brucchi di questi impegni? Pomante ha elencato i punti importanti messi a segno dal suo gruppo (solo lui, la Marroni ha votato contro: singolare un gruppo formato da una sola persona): il cittadino virtuoso che si impegnerà con il Comune a mantenere pulito e curato il giardino pubblico sotto casa, potrà chiedere l’agevolazione; sarà approvato un “Regolamento per l’individuazione e l’uso dei beni comuni”; saranno introdotti i pagamenti elettronici, che solleveranno i cittadini dall’odioso rito della fila in banca o alle poste; ci saranno agevolazioni per il compostaggio domestico, anche per chi, pur abitando in appartamento, potrà dimostrare di avere la disponibilità di un terreno agricolo nel territorio del Comune di Teramo in cui installare ed utilizzare la compostiera; sarà ridotta la Tari per i locali commerciali che si impegneranno a mantenere la vetrina pulita e arredarla. Aricorbezzoli! Che risultati! E intanto, in cambio di tutto questo, Pomante ha votato, insieme con la maggioranza alla quale aveva promesso di opporsi, a favore dell’applicazione della Iuc al massimo dei massimi. La stampa la scritto: “Gli arancioni incassano”. Che bell’incasso! Un capolavoro politico! Che però altra stampa attribuisce a Brucchi, lasciando chiaramente capire che Brucchi ha fatto con Pomante come Colombo fece con gli indigeni del nuovo continente, facendosi consegnare l’oro in cambio di quattro specchietti. Tra gli specchietti dai quali si è fatto incantare Pomante le agevolazioni per gli “eco negozi” e le “ecofeste”. Che magnifico eco imbroglio, degno da chi ha, politicamente, l’anello al naso! E questa dell’anello al naso, che vale anche per i due cinque stelle, i grillini, anzi i “grullini”: il Berardino (o come si chiama lui) e la Cardella (una coppia che sa tanto di Bertoldo e Bertoldina, mentre l’altro il, Pomante, potrebbe impersonare il Cacasenno, per come si atteggia a “so tutto io, ho capito tutto io, parlate solo per invidia”), è ipotesi generosa e bonaria, perché c’è anche chi ne propone altre, di ipotesi, assai più maliziose, per questo “strano accordo”.
   La stampa ha anche registrato il “plauso della maggioranza per le modalità di comunicazione degli arancioni”. E ti credo! Una maggioranza uscita dalle urne e dalla nomina degli assessori divisa, sfrangiata, boccheggiante, riceve subito, alla prima occasione, l’appoggio o l’astensione di oppositori che avevano annunciato un’opposizione dura a pura, intransigente, quale mai si era vista ed era stata fatta a Teramo. Si potrebbe dire: “gliel’hanno data subito”, come si dice di una fanciulla assai generosa che “la” molla subito, al primo appuntamento, a chi l’ha amorevolmente pressata sui sedili posteriori dell’automobile, o addirittura quelli davanti, a combattere con la leva del cambio e con quella del freno a mano. “Un segnale che prelude ad una stagione politica diversa” ha scritto anche la stampa. A me pare la solita stagione e purtroppo la rendono tale proprio quelli che ne avevano annunciato una del tutto diversa. Un plauso ai consiglieri del PD, questa volta, che hanno votato contro, argomentando la propria opposizione con coerenti interventi (come Manola Di Pasquale), hanno elogiato l’atteggiamento assai più coraggioso di chi, come la Marroni, si è dissociato da quello che sarebbe il suo capogruppo e la scelta del movimento Teramo 3.0, che con un suo comunicato ha preso le distanze e le vicinanze da chi era giusto che le prendesse.
Intanto io esprimo tutto il mio biasimo, ovviamente sul piano politico, per Pomante “mosca cocchiera” e per i due cinque stelle. Da questi ultimi mi aspettavo un’uscita di questo genere (le conseguenze erano già nelle premesse), dal primo un po’ meno, ma qualche sospetto lo avevo avuto. Mi ero detto: vuoi vedere che questo finora oscuro e anonimo avvocato di provincia, proponendosi prima ai cinque stelle e poi alle liste civiche come candidato sindaco, in realtà punta solo a farsi eleggere consigliere comunale come candidato sindaco perdente, cosa che difficilmente potrebbe riuscirgli candidandosi solo quale consigliere in una listarella civica? La nota comica la metto alla fine. Pomante mosca cocchiera ha dichiarato che uno degli emendamenti da lui proposti e accettati dalla maggioranza in cambio del suo voto favorevole è dovuto al suggerimento di un amico ed è stato redatto al volo, durante il consiglio comunale. Hai visto? Non era stato nemmeno studiato e preparato in notti insonni di applicazione. Quando si dice: cogliere le occasioni al volo. Insomma, Pomante o “l’attimo fuggente”. O, se preferite: “Si è opposto una sola estate”.

Elso Simone Serpentini

 

Il Cor(ro)sivo

Il decalogo di Dalmazio

Turismo e cultura

I miei libri a Torino

Caro vecchio campo sportivo comunale, ti scrivo

Caro professore, ti rispondo