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Supplemento del settimanale satirico
SOR PAOLO iscritto nel Registro
della Stampa del Tribunale
di Teramo con il numero 544
18 dicembre 2005

Diario di un elettore 2

6 maggio 2014

Più che di un diario di un seduttore, dovrei parlare di un diario di un sedotto. Anzi… di qualcuno che qualcuno vorrebbe sedurre, ma senza riuscirci. Insomma, i seduttori sarebbero gli altri e io, da mancato sedotto, giudico e valido le loro seduzioni. Quanto sono seducenti i candidati che mi si propongono e che pensano di far risalire la percentuale della possibilità che io ritorni, dopo quasi venti anni a votare? Ho già parlato dello scarso fascino che esercitano su di me i candidati alla presidenza della regione Abruzzo. Ho attribuito una stentata sufficienza, due gravi insufficienze e un non classificato. Vediamo, adesso, se tra i candidati al consiglio regionale, nelle varie liste, ce ne sono alcuni che hanno doti ed attrattive tali da indurmi a tornare a far visita ad un’urna elettorale. Ovviamente non esprimerò alcun giudizio e alcuna valutazione sui candidati che non conosco: è fin troppo ovvio che, visto che non li conosco, attrattive su di me non possono esercitarne.

FORZA ITALIA:
     Desirée Del Giovine. Non la conosco direttamente. Su Facebook appare come una bella donna (troppo poco per convincermi al voto), in passato è parsa grande estimatrice di Giustino Varrassi (troppo per…). Voto: n.c.
     Paolo Gatti. Personalmente lo stimo, ma la sua politica è vecchia. Clientelismo puro. E’ il vero erede dei Gasperi, Natali, Tancredi. Continua a bombardare l’elettorato con comunicati in cui annuncia di aver reperito nei posti più impensati risorse, fondi, posti di lavoro. Viene osannato dai suoi sostenitori e soprattutto dalle sue sostenitrici, che, provate a toccare il loro idolo, e vedrete che cosa saranno in grado di farvi. Prenderà uno sfracello di voti, non so come faccia, resterà per me un mistero, ma li prenderà. Saranno sufficienti per essere eletto? Lui, dopo tante giravolte, è tornato nella casa che gli forniva più garanzie, Forza Italia, ma sarà dura anche lì. Forse però ce la farà. Se ce la farà non sarà grazie a me. Voto: 5.
     Caterina Longo. Non la conosco. Su Facebook per aver osato criticare il centrodestra teramano per poco non mi si mangiava. Conoscevo suo padre, che stava, come me, nel MSI. Era mio amico. Sicuramente non ha alcuna colpa per le scelte politiche della figlia. Voto: 4.
     Gaetano Vallescura. Ma chi è? Quello del paracadute? Per le elezioni si sarà procurato quello di emergenza? Peccato per Silvi, che è una bella cittadina. Voto: 4.


N.C.D.
     Giorgio D’Ignazio. Bravo ragazzo. Volenteroso. Si applica. Figlio di un collega che era sindaco quando ero consigliere comunale e di una mia ex collega. E’ un peccato che nella lista in cui si è candidato difficilmente sarà eletto. Io certamente non posso dargli una mano. Voto: 5.
     Lanfranco Venturoni. Qualunque cosa dicessi su di lui, tutti sarebbero pronti a dire che parlo e giudico mosso da risentimento, per essere stato da lui (ma non solo da lui) sonoramente sconfitto quando mi candidai alle regionali nella sua stessa lista nel 1995. Quindi, visto che tanto mi si accuserà ugualmente, dirò che lo ritengo “l’anima nera” del centro destra teramano, del chiodismo e della politica “tout court” oltre che della sanità abruzzese e del settore dello smaltimento dei rifiuti. Ovviamente è un giudizio politico, non personale. Spero che non venga rieletto, temo che lo sarà, e se sapessi che il mio voto è determinante, quasi quasi sarei indotto ad andare a votare uno dei suoi avversari. Voto: 3.


ABRUZZO FUTURO
     Mauro Di Dalmazio. Parole, parole, parole, solo parole… ricordate Mina? “Enfant gâté” della politica teramana, figlio d’arte, con la barba o senza barba ha fatto poco o nulla sia nel turismo che nella cultura (almeno per gli altri, fatta eccezione per sé) abruzzesi, anche se ha continuato ad affannarsi nel tentativo di far credere il contrario. Dicono che sarà difficile che venga rieletto. Ma sono certo che non avranno problemi i suoi amici a trovargli di nuovo qualcosa da fare. Voto: 4.
     Bruno Cipollone. Mi fa tanta tenerezza. E’ un amico. Mi manda sempre gli auguri di compleanno. Serio. L’ho visto alla messa annuale dell’Opus Dei, era molto compunto. Si è candidato certamente per spirito di servizio. Ma politicamente… Bruno mi dispiace…. Voto: 5.


FRATELLI D’ITALIA.
     Giandonato Morra. Quanto mi fa male vederlo candidato in questa lista! Come vedere un amico che una volta era un principe (è stato grande a rifiutare gli appannaggi da assessore regionale, con i vari ammennicoli) diventato povero, una persona libera diventata serva, costretta a servire a tavola i potenti che una volta lui, io e il nostro partito abbiamo combattuto. Quando occorreva farlo, non ha fatto scelte coraggiose. Lo piango e lo compiango, come i camerati perduti e caduti sul cammino dell’onore. Lui ne ha perso un po’. Alla lealtà, che è degli amici, lui ha preferito la fedeltà, che è dei cani. Alle cinque della sera… amico mio… chiudo gli occhi… non voglio vederti scodinzolare. Mi farebbe troppo male! Voto: 4.


P.D.
     Gloriano Lanciotti. Alla fine ce l’ha fatta a conquistare una candidatura regionale. Una candidatura artigianale. Credo che sarà l’apice della sua carriera. Sarà già tanto per lui. Voto: 5.
     Luciano Monticelli. Potrebbe essere d’oro, non gli perdonerei lo stesso la scelta dei semafori “intelligenti”, che da sindaco di Pineto fece istallare per fregare gli automobilisti con un giallo troppo corto, come dire, un “giallus interruptus”, che lasciava chi guidava le auto gravido di una bella multa. Voto: 4

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REGIONE FACILE E VELOCE.
     Giuseppe D’Alonzo. La cosa bella è che lui ci crede! E magari ci riesce pure! Però, prima, un bell’acquisto, vero? Un bel libro di lessico della lingua italiana, altrimenti chi sa dove finiscono “i genitali” questa volta… Voto: 5.
     Valdo Di Bonaventura. Valdo… Valdo… Valdo… ma dove sei finito? E i valori? E le virtù? Nulla è valso: sei finito in una lista minestrone. Se ti incontrasse il divino imperatore Augusto ti chiederebbe: “Valdo, Valdo, rendimi le mie legioni!”. Voto: 5.
     Valeria Nina Franceschini. Non la conosco. Allora perché la valuto e la giudico? Proprio perché non la conosco. E, non conoscendola, mi chiedo: ma come e dove riescono lei e suo padre a prendere tutti i voti di preferenza che prendono? Mi piacerebbe davvero saperlo. Vuoi vedere che ne prenderà molti anche questa volta? Voto: 4.
     Monia Pecorale. Ma non faceva la sindacalista? E non era quella che, da sindacalista, querelava o voleva querelare i lavoratori? Ma perché una non si accontenta di fare la sindacalista? Voto: 4.


VALORE ABRUZZO:
     Ferdinando Martini. Uno dei miei migliori alunni al liceo. Serio, preparato. Nella professione. In politica forse è un po’ ingenuo e l’ingenuità nel settore non è proprio un merito. Ma ecco, per lui, un passo verso l’urna lo farei… ma solo un passo… e poi riuscirei a fare il secondo e il terzo? E poi per D’Alfonso presidente? Amico mio, il più che posso fare è darti un voto di sufficienza (lo riconosco è un atto di favoritismo). Voto: 6.


ITALIA DEI VALORI.
     Mauro Sacco. Della sua lista conosco solo lui. Faceva politica quando io facevo televisione. Cioè un secolo fa. Roba da archeologia. Ma la politica non si doveva rinnovare? Voto: 4.


S.E.L.
     Vincenzo Cipolletti. Gran brava persona. Ottimo professionista. Figlio di un amico. Coerente q.b. (quanto basta) il che in politica è molto. Una candidatura di servizio e di testimonianza. Così si fa. Voto: 6.


P.S.I
     Francesco Virgili. Ma non era finito il partito socialista? Anche lui è un bell’esempio archeologico in politica. Faceva politica quando io facevo televisione, nell’era giurassica. Voto: 5.
     Sabatino Marziani. Ma è proprio quel Marziani lì? Incredibile. Qui altro che archeologia! Voto: 4.


CENTRO DEMOCRATICO
     Paolo Albi. Toh, chi si rivede! Grande mente, fine dicitore, spacca il capello in quattro, lucido. Ma per individuarlo in politica è come quando devi sparare con il fucile all’orso del luna park… non lo prendi mai, perché si muove sempre. Ex monarchico, ex liberale, ex democristiano, ex centro-destra, ex chiodiano, ex centrista, ex candidato a sindaco di Teramo per il centro sinistra, ora candidato con la lista più a destra che c’è, quella collegata alla candidatura a sindaco di Teramo di Rabbuffo, cioè quella a cui io mi sento naturalmente più vicino. Incredibile! Questa rapidità di spostamenti… nemmeno Cesare nelle Gallie. Non sono mai stato bravo con gli orsi dei luna park. Voto: 5.


ABRUZZO CIVICO
     Siriano Cordoni. Ottima persona. Peccato non poterlo votare! E’ un signore. Voto: 6.


LISTA ACERBO
     Detto così mi richiama tanto il periodo del fascismo. Lista Acerbo. Ma qui non si tratta di storia, bensì di politica. Ho dato un voto di sufficienza al candidato presidente. Ma dei candidati consiglieri non conosco nessuno.


M5S
     Simone Mazzoni. Ottimo giovane. Serio. Ci crede. Figlio di uno dei miei migliori amici di tanto tempo fa. Ci sarebbero molte ragioni per farmi sentire vicino alla sua lista, molte per non farmi sentire vicino. Ci sono molte ragioni per gioire di un eventuale successo della lista e moltissime per gioire dell’elezione di Simone. Ma non me la sento di offrire il mio contributo personale. Voto: 6.
Attualmente la percentuale di possibilità che io torni a votare per elezioni regionali non supera il 20% (meno 5% rispetto alla settimana precedente).

Elso Simone Serpentini

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