Direttore editoriale:
Elso Simone Serpentini
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Franco Baiocchi
Supplemento del settimanale satirico
SOR PAOLO iscritto nel Registro
della Stampa del Tribunale
di Teramo con il numero 544
18 dicembre 2005

Cercasi assessore
aspirante erma

18 marzo 2014

PISIPPO – Socrate… Socrate…. Socrate… svegliati!
SOCRATE – …..
PISIPPO - Socrate… svegliati… affacciati alla finestra… ti devo dire una cosa urgente!
SOCRATE - …..
PISIPPO – Socrate… Socrate…
SOCRATE – Ehi, laggiù… zitto, zitto… ché se si sveglia Santippe sono guai e guai grossi.
PISIPPO – Socrate, scendi giù allora, ti devo dire una cosa urgente.
...
SOCRATE – Che cavolo hai di tanto urgente da dirmi? Sono state avvistate forse al Pireo navi nemiche?
PISIPPO – No. Nessun nemico. Ti è arrivato invece un amico, da quella città della Magna Grecia…
SOCRATE – Interamnia? Ancora? Ma che vogliono? E poi quella non è Magna Grecia. E’ Parva Italia.
PISIPPO – Chiamala come ti pare. Il fatto è che questo amico ha portato una grande notizia.
SOCRATE – Quale grande notizia? Sono stati forse trovati i conti segreti di Pericle?

PISIPPO – No. Ha detto che nella sua città un aspirante sindaco ha invitato a presentare il proprio curriculum chiunque voglia aspirare a fare l’assessore.
SOCRATE – E allora? Che interessa questo a noi ateniesi?
PISIPPO – Vedi, questo amico ha pensato a te come assessore alla cultura della sua città e ti vuole invitare a presentare il tuo curriculum.
SOCRATE – Amico mio, a parte che io non lascerei mai Atene, e difatti ho preferito morire piuttosto che lasciarla; a parte che non farei mai l’assessore, nemmeno ad Atene; io non ho un curriculum da presentare.
PISIPPO – Socrate, il curriculum, anche quando uno non ce l’ha, lo prepara e lo presenta.
SOCRATE – E che ci scrivo io nel curriculum? Che ho sempre rotto le scatole a tutti, diventando così insopportabile che perfino i miei concittadini mi hanno condannato a morte per sbarazzarsi di me?
PISIPPO – Socrate, tutti sanno che ognuno scrive sul curriculum ciò che vuole e non sempre ci scrive la verità.
SOCRATE – Tu sai quanto io tenga a dire sempre la verità.
PISIPPO – Socrate, questo amico della Parva Italia mi ha detto che il suo amico aspirante sindaco, Pomantulo, vorrebbe come assessore alla cultura una persona molto titolata e tu saresti proprio adatto.
SOCRATE – Ma se ad Atene, dove la cultura è sempre stata assai considerata, sono stato condannato a morte, che fine mi si riserverebbe in quella città dove, come hanno detto gli altri suoi cittadini venuti qui in Attica, essa è morta da tempo e considerata meno che il nulla?
PISIPPO – Quell’amico sostiene che Pomantulo vuole risvegliarla…
SOCRATE – E come la risveglierà dopo tanti anni che dorme? Con quali trombe gigantesche? E poi è sicuro questo Pomantulo, che aspira ad essere sindaco della sua città, lo diventerà davvero?
PISIPPO – Lui è sicuro di prendere molti voti.
SOCRATE – E non sa che molti, sicuri di prendere molti voti, ne hanno poi presi così pochi da riempire a malapena un canestro, come quello sfortunato coglitore di fichi della favola dorica?
PISIPPO – Avrà le sue ragioni.
SOCRATE – Vedrai che alla fine riuscirà ad essere ammesso solo lui nella Boulè, magari con un solo compagno di sventura. A proposito, questo Pomantulo non è stato accusato di essere dedito ai misteri leonini? Quest’accusa non lo danneggerà?
PISIPPO – No, perché anche altri suoi competitori sono dediti ai misteri leonini. Tra cui una donna, in una città in cui nessuna donna è stata mai sindaco.
SOCRATE – Come sono questi suoi competitori?
PISIPPO – La donna, una specie di Aspasia, ha meriti, ma nel partito che la sostiene molti non la sostengono. Il sindaco uscente, Bruzia, conserva molti suffragi, ma è malvisto, più di Pericle nei suoi momenti peggiori. Quanto agli altri candidati, una giovane vestale del tempio di SELene e un giovane penta stellato, un semisconosciuto in cerca di gloria, non costituiscono nessuna minaccia per il trionfo di Pomantulo. Socrate, presenta il curriculum, sarai il suo assessore alla cultura e quella città ti farà un monumento, che collocherà nell’apposito viale dei grandi personaggi.
SOCRATE – Quel viale dove gli interamnensi hanno collocato le erme di personaggi illustri?
PISIPPO – Proprio quello.
SOCRATE – Ah, figurati se poi Alcibiade, accusato di aver mutilato le erme di Atene in quella notte di primavera, durante la guerra del Peloponneso, non si divertirebbe a mutilare la mia, sia pure in un’altra città, collocata su un bel pilastrino quadrangolare con tanto di genitali ben rappresentati, come certamente ad Intermania si userà, come qui da noi.
PISIPPO – Socrate in quella città chiamata Interamnia Urbs non ritengo che la tua erma sarebbe accompagnata dalla rappresentazione dei genitali.
SOCRATE – Io ritengo di sì. E’ pur sempre la città dove nel corso degli scavi presso il teatro romano hanno trovato il bassorilievo di un fallo alato.
PISIPPO – Non divagare. Ti prego, fa contento questo mio amico. Presenta il tuo curriculum, sarai sicuramente scelto da Pomantulo e farai l’assessore, erma o non erma, genitali o non genitali, Alcibiade o non Alcibiade.
SOCRATE – Pisippo, sogna vincitore chi desideri, anche codesto tuo Pomantulo. Quanto a me, non ci tengo ad essere un’erma. Non ci tengo a fare l‘assessore. Non ci tengo a lasciare la mia città. Preferisco essere condannato a morte ad Atene piuttosto che essere assessore ed erma ad Interamnia.

Elso Simone Serpentini

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