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Supplemento del settimanale satirico
SOR PAOLO iscritto nel Registro
della Stampa del Tribunale
di Teramo con il numero 544
18 dicembre 2005

Lettera ai ginobliani

8 gennaio 2013

Elso Simone, apostolo della libertà di opinione, a coloro che alle parlamentarie del PD hanno votato Ginoble, Io, avendo avuto notizia del vostro voto e della fiducia da voi risposta in Tommaso Ginoble, prego il vostro Dio, ammesso che ne abbiate uno, di concedervi la sua grazia e il suo perdono e di illuminare il vostro cuore, ma soprattutto la vostra mente, aiutandovi con il suo spirito e con la sua sapienza fino a farvi comprendere a quale speranza vi aveva chiamati e quale delusione gli avete dato in cambio dei suoi favori, facendovi comprendere l'enormità dell'errore che avete commesso. Sarò io a pregarlo perché non vi punisca troppo duramente per la vostra colpa e il vostro peccato e non vi escluda troppo a lungo dal novero di coloro che del paese del rinnovamento politico sono soltanto stranieri o ospiti e farvi tornare al più presto come cittadini di pieno diritto.

Io penso che voi abbiate votato senza troppo discernimento, senza tener conto del troppo poco che il vostro prediletto aveva fatto come parlamentare uscente e del molto che aveva prodotto in termini di danni politici allo schieramento che vi accomuna.
  A me, che sono il più lontano dal vostro sentire e dal vostro pensare, non dovete alcuna spiegazione, ma penso che ne dobbiate a coloro che più vi erano vicini e che speravano che anche voi deste un contributo prezioso e determinante al processo di rinnovamento che tanto faticosamente si è avviato all'interno del centrosinistra, pur tra tante difficoltà e ritrosie. Dovreste a loro spiegare perché volete che le tribolazioni continuino e perché vi ostinate a non comprendere che l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità del rinnovamento passano anche attraverso scelte diverse da quella che voi avete compiuto facendo convergere le vostre preferenze su un candidato che non esprime alcuna novità e anzi assicura la perseveranza colpevole in un atteggiamento protervo e disdicevole. Saranno in molti ad incolparvi se i risultati nella nostra circoscrizione elettorale non dovessero essere quelli sperati e saranno in molti a dirvi che non saranno stati raggiunti per l'ostinazione a concedere la vostra fiducia a chi all'interno del vostro partito perpetua una linea di condotta politica che si richiama ai vecchi principi ispiratori democristiani piuttosto che a quelli che dovrebbero guidare chi si propone di governare il paese democraticamente e non confessionalmente.
  Vi dico e vi scongiuro: non comportatevi più come elettori nelle cui mente aleggiano soltanto vani pensieri, ma come coloro che sanno discernere meriti e colpe, attribuendo ai primi ogni riconoscimento e alle seconde il giusto biasimo. Sia che siate abitanti delle regioni marine, nelle quali la brezza della libertà dal clientelismo dovrebbe aleggiare più forte e impetuosa, sia che siate abitanti delle regioni montane, dove essa fatica ad arrivare per l'ostacolo frapposto dalle condizioni climatiche e dalla gibbosità del terreno, avreste dovuto bene considerare quanto le scelte ginobliane abbiano contribuito alla serie di sconfitte elettorali che il vostro schieramento ha già conosciuto nel recente passato, sia dove il vostro prescelto aveva imposto a candidato sindaco una sua congiunta, sia dove aveva piazzato i suoi scherani, scelti non sulla base dei loro meriti, ma solo sulla base della loro fedeltà. In futuro siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, e perdonatevi a vicenda come spererete al più presto che potrà perdonare voi chi vi attribuirà la colpa di un declino o di una battaglia perduta. Auguratevi che non troppi di voi si siano lasciati andare ad una scelta sbagliata per impurità o per cupidigia e che siano più numerosi quanti hanno errato in buona fede, solo per ingenuità o a causa di una inadeguata e troppo frettolosa determinazione. Il mio augurio è che per il futuro nessuno più riesca ad ingannarvi con parole vuote, che riusciate a vivere e a scegliere nella luce e non nelle tenebre, fate attenzione al vostro modo di concepire la politica e di giudicare gli uomini che la praticano.
 Se San Paolo scrisse le sue lettere agli Efesini, ai Romani, ai Corinzi, ai Filippesi e sperò che esse fossero bene accette, io spero che voi possiate e sappiate accettare la mia, anche se io non ho nessuna titolarità dell'esercizio di un rimprovero, che di fatto non intendo arrogarmi, e ravvisarvi soltanto, più che un tono di accusa, quello di un'esortazione a considerare che anche da voi dipendeva la possibilità di poter convincere quanti intendono astenersi dal voto a tornare a frequentare le urne elettorali. Se tale esortazione avrà presso di voi il benefico effetto che spero, non sarà ancora troppo tardi per voi per esprimere la vostra indignazione per tutto ciò che avrà determinato una lista in sostanza imposta dalla segreteria di un partito, faticosamente partorita dall'impudenza di alcuni e dalla ignavia di altri, con imposizioni dall'alto di candidati catapultati che inducono a commenti improntanti a scandalizzato risentimento, e composta in modo non solo da scoraggiare a votare per il vostro schieramento ma a rinunciare proprio al diritto di votare, diritto che una volta era anche un dovere, ma che adesso non lo è più per le troppe giustificazioni che ha chi non se sente il peso morale etico e politico. A voi tutti pace e carità perché ne avete bisogno, ma soprattutto grazia, quella vi avrebbe illuminato se non foste dichiaratamente miscredenti.

Elso Simone Serpentini

 
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