Il corrosivo del 7 novembre 2014

 

Teramo: L'incontro con uno sconosciuto

      

L’altra mattina ho deciso di tradire il mio tapis roulant e di fare i miei quattro passi, sempre alla velocità di quattro chilometri l’ora, all’aria aperta, in quel che resta del lungofiume. Avevo percorso non molta distanza, quando ho scorto uno sconosciuto, seduto su una panchina. Mi sono avvicinato e l’ho salutato, ricevendo in cambio un cenno con il capo. Mi sono seduto anche io e abbiamo iniziato una conversazione, che trascrivo.

IO - Non ti ho mai visto. Non mi sembri di Teramo. E’ la prima volta che sei qui?
LUI – Per la verità a Teramo ci sono stato un po’ di tempo fa, ma poi partii e non ci sono più tornato. E’ un bel po’ che manco.
IO – E come mai sei tornato? Affari? Cuore? Interessi?

 

LUI – Non sono ancora tornato. Sono sceso dal Pennino e mi sono fermato qua. Sono incerto se rientrare in città. La mia intenzione era quella, ma forse vado via… rinuncio.
IO – Come mai?
LUI – Vedi… poco prima che arrivassi tu, qui, seduto al tuo posto c’era un’altra persona, che non conoscevo e che non mi conosceva. Mi ha parlato della città, mi ha informato sugli avvenimenti di questi ultimi anni… così ho cominciato a riflettere.
IO – Su che cosa?
LUI – Ho pensato che molte delle cose che sono accadute ultimamente a Teramo e che ancora accadono, sono dovute alla mia assenza.
IO – Sono sorpreso. Solitamente le cose avvengono grazie alla presenza di qualcuno, non a causa della sua assenza.
LUI – Nel mio caso è il contrario. Mi sono convinto che la mia assenza ha segnato l’ultimo tratto della storia di questa città.
IO – Non sarà che sopravvaluti la tua importanza e l’importanza della tua presenza?
LUI – No. Gli indizi che mi ha dato chi ti ha preceduto, qui, su questa panchina, sono quasi delle prove. Come ti spieghi le tante cose incredibili che sono avvenute in questa tua città e le tante ancora più incredibili che stanno avvenendo? Solo la mia assenza le spiega.
IO – Per esempio? Fammi degli esempi.
LUI – Potrei farti un elenco infinito, perché il tuo concittadino, seduto qui, accanto a me, dove sei ora seduto tu, mi ha parlato di tante cose davvero incredibili che, ripeto, possono essere accadute e possono accadere solo a causa della mia assenza.
IO – Me ne bastano pochi di esempi, anche un paio, dai…
LUI – Un sindaco che, di fronte alla crisi che attraversa la città, in tutti i suoi comparti, cultura, commercio, industria, occupazione, posta su Facebook la modifica della sua immagine di copertina, piazzandoci il suo gatto e dicendo che si chiama Lolo? E quello stesso sindaco che piazza sua moglie nella società a partecipazione mista con il comune che si occupa di rifiuti, a cui affida l’incarico di smaltire il percolato, ma senza che ne abbia le competenze, tanto che quella società deve poi ricorrere ad un subappalto?
IO – Beh, effettivamente…
LUI – E degli scuolabus che devono portare a scuola dei bambini, ma a scuola non ci arrivano perché hanno una serie infinita di guasti, gomme lisce e motori che singhiozzano? E degli assessori che, messi tutti insieme, non riescono a raggiungere la competenza e l’efficienza di uno solo? E il rinvio a giudizio per gli occupanti dell’ex Ovviesse, ma non per quanti mettono a rischio la vita dei bambini da portare a scuola?
IO – Sì, però…
LUI – E la serietà e l’arroganza di tanta gente, politici ed amministratori compresi, che credono di poter ambire a fare di tutto e aspirare a tutto, senza la minima considerazione dei propri limiti? Credi che questo sia possibile senza pensare che sia dovuto al fatto che io sono assente del tutto e da tempo in questa città?
IO – E, ma chi sarai mai… Secondo me, esageri e davvero sopravvaluti la tua importanza, la tua presenza e la tua assenza.
LUI – E sarebbe possibile, me presente, che qualcuno proponesse tasse tanto alte per lo smaltimento dei rifiuti, vantando la qualità della raccolta differenziata in una situazione che è invece di totale inefficienza? Che si parlasse tanto di commercio in ripresa, quando invece sta morendo? Di sanità e di università d’avanguardia, quando invece sono di estrema retroguardia? Me presente, come potrebbe qualcuno anche solo azzardarsi a dire che l’Ipogeo di Piazza Garibaldi è un capolavoro d’arte? Come potrebbe qualcuno parlare di abolizione della provincia, quando la prima cosa che fa il nuovo presidente, eletto non dal popolo, ma da pochi eletti, è tirare fuori altri soldi per collaboratori a vario titolo e di vario livello? Come potrebbe qualcuno piazzare quelle incredibili fioriere nella piazza centrale di Teramo e parlare di una città che rinasce, quando invece sta morendo irrimediabilmente, se morta non lo è già? Come potrebbe avvenire che un sindaco che vince chiama buffoni coloro che non lo hanno sostenuto e che quelli che non lo hanno sostenuto, invece di opporsi a lui, dopo le elezioni pensano solo a cannibalizzarsi tra loro?
IO – Non capisco cosa c’entri tu, e che cosa c’entra la tua assenza, con tutte queste cose.
LUI – Ti do un ultimo indizio, quasi la prova regina. Non è forse dovuto alla mia assenza il fatto che tu continui a scrivere illudendoti che qualcuno ti stia a sentire e prenda in considerazione quello che scrivi? Che tu continui ad illuderti pensando che il tuo inchiostro sia corrosivo, quando invece viene preso ed utilizzato come uno dei più efficienti oli lubrificanti?
IO – Devo andare via. Con chi ho avuto il piacere di parlare?
LUI – Piacere, mi chiamo Senso Del Ridicolo.
Quando mi alzai dalla panchina e intrapresi il viaggio di ritorno verso casa, lasciando il non più sconosciuto personaggio, ero sommerso da lugubri pensieri e quasi vinto da un senso di inanità.