OGGI – Per ora non
voglio pensarci… Qquesto giorno è il mio tempo e me
lo voglio godere, pienamente. Io rappresento il
nuovo, tu il vecchio. Perché hai voluto indugiare ed
aspettare il mio arrivo? Che cosa avevi di tanto
importante da dirmi?
IERI – Volevo pregarti di
conservare qualcosa di mio… nel segno della
continuità.
OGGI – Preghiera respinta.
Tu rappresenti il passato, io il presente e nel
presente quel che conta è l’attualità. Tu sei
superato e con te tutto quello che tu rappresenti.
IERI – Eppure quel che c’è
in te ha in me le radici. E sono queste radici che
hanno dato origine alle tue rigogliose fronde.
OGGI – Retorica. In te non
c’è nulla che valga la pena di essere conservato.
Viva il rinnovamento!
IERI – Vedi, anche per
capire te e quello che sei tu occorre capire me e
quello che sono stato io.
OGGI – Retorica. Il giornale
del giorno prima è buono solo per incartarci il
pesce. Le cose vecchie non sono più fruibili, né
utili, nemmeno per interpretare e capire me.
IERI – Neghi ogni debito che
hai con me?
OGGI – Io non ho alcun
debito, né con te né con chi ti ha preceduto. Io
sono lucido, splendido, leggibile, tu sei oscuro,
sbiadito e non più leggibile.
IERI – Vedo che ti ho atteso
vanamente. Mi avevano avvertito mi avevano detto che
tra noi non ci poteva essere dialogo.
OGGI – E perché non hai
tenuto conto dell’avvertimento? Perché non hai fatto
come coloro che ti avevano preceduto, che se ne
sono andati senza aspettare che tu arrivassi?
IERI – Parli di ALTRO IERI e
di ALTRO IERI ANCORA?
OGGI – Proprio di loro.
IERI – Vedi che sei
ignorante e non lo riconosci? Non sai che prima di
me ognuno ha aspettato quello che sarebbe arrivato
dopo di lui, per trasmettergli…
OGGI – A me non deve
trasmettere niente nessuno. Hai fatto male a non
partire prima che arrivassi io. Non c’era alcun
bisogno che ci incontrassimo… Non c’è alcun bisogno
della continuità tra chi parte e chi arriva. Quando
non c’è l’incontro, è più facile che si affermino
davvero il nuovo e il diverso.
IERI – Ma tu davvero credi
di essere tanto diverso da me?
OGGI – Certo che sono
diverso… siamo completamente diversi. Come potremmo
non esserlo? Io sono e tu non sei più.
IERI – Eppure siamo molto
più simili, io e te, di quanto tu pensi e immagini.
Chi ci confronterà ci troverà assai simili e quasi
per nulla differenti.
OGGI – Non bestemmiare.
Tutto in me è cambiato rispetto a te: il dire, il
fare, il modo, il vestimento, il pensare, il
sognare…
IERI – Tu sogni oggi quel
che sognavo io e speri di essere quel che speravo io
di essere e non sono stato. E nemmeno tu sarai quel
che speri di essere.
OGGI – Tu pensa alle tue
frustrazioni, che sono tante…
IERI – E tu pensa alle tue
illusioni, che sono pure tante, così come tante sono
state le mie.
OGGI – Mi fai pena. Io
riuscirò dove non sei riuscito tu.
IERI – Anche io ho nutrito
questa certezza e l’ho allevata con tanta cura. Ma
l’ho vista svanire, come accadrà a te.
OGGI – Io non mancherò
l’obiettivo. Perché ho imparato anche dai tuoi
errori, che saprò evitare.
IERI – Te lo auguro. Anche
io mi sono illuso di aver imparato molto da chi mi
aveva preceduto. Ma ho dovuto poi constatare a mie
spese che ero ignorante proprio come lui.
OGGI – A me non capiterà,
stai certo. Ora, vai per la tua strada, se te ne è
rimasto qualche tratto ancora da percorrere, prima
di svanire nell’eterna ombra dell’oblio.
IERI – Vado. Ma ricorda.
Anche tu muterai nome e, da OGGI che sei, diventerai
IERI.
OGGI – Va’ via, uccello
malaugurante. Sparisci. Non sarai rimpianto.
Proprio in quel momento,
mentre i due separavano per
sempre le loro strade, avviandosi verso direzioni
opposte, si adunò una gran turba, si aprì il cielo e
si vide in alto una folla di lugubri personaggi,
ciascuno dei quali a gran voce enunciava il proprio
nome: FAME, SETE, FREDDO, CALDO, STANCHEZZA,
NUDITA’, DOLORE, INFERMITA’, INGANNO, PERSECUZIONE,
INVIDIA, DISPREZZO, DISONORE, AFFANNO, TRISTEZZA,
TIMORE, IRA, DISPERAZIONE, GUERRA. Davanti a tutti
cavalcava un cavallo nero e spettrale un signore che
diceva di chiamarsi DOMANI e annunciava, con aria di
minaccia, la perdita di ogni cosa, di tutto: della
casa, degli averi, dei beni, della dignità, degli
amici, dei parenti, dei fratelli, dei genitori,
della vita stessa, quanto più amata.
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