Riescono a divorare l’equivalente
di un terzo di tutta la materia prodotta ogni anno
dalle piante. In un ecosistema terrestre, la materia
vivente viene prodotta in maniera pressoché
ininterrotta e le termiti ne divorano una
grandissima quantità con una velocità correlata a
quella con cui essa viene prodotta. C’è però una
differenza tra i nostri politici e le tèrmiti. Le
seconde, divorando tutto quel materiale, sono
determinanti perché l’ecosistema non entri in crisi
per sovrapproduzione con la conseguente mancanza di
spazio per nuovi organismi e di nuove produzioni. I
nostri politici, invece, determinano la crisi del
loro ecosistema proprio con il loro eccessivo
istinto a divorare tutto e quindi impediscono la
crescita di nuovi soggetti economici e la produzione
di nuove ricchezze. Perfetto: abbiamo capito che i
nostri politici sono stati delle tèrmiti
efficientissime nel loro continuo divorare tutto
quello che avevano attorno a sé.
I mirmìdoni non
sono simili alle formiche, né sono insetti, ma
devono il loro nome proprio alla somiglianza che
hanno con le formiche per altri aspetti e al fatto
che nella mitologia greca si sosteneva che essi (un
popolo della Tessaglia del quale era Re Achille)
discendessero dalle formiche e comunque da esse
prendessero il nome perché in guerra si comportavano
proprio come loro. Assalivano i nemici con fredda
determinazione, in massa, mettendo in mostra una
spietata crudeltà e una ferrea obbedienza ai loro
capi. Una curiosità: "mirmìdoni", tradotto dal
greco, significa "grosse formiche", cioè, detto in
un altro modo, usando l’accrescitivo di formiche, "formiconi".
Ironia del mito, della storia, dei nomi e dei
cognomi! E’ indubbio che i nostri politici si sono
comportati assai spesso non solo in maniera da far
pensare alle tèrmiti, per il loro incessante
divorare, ma anche ai mirmìdoni, con il loro andare
all’assalto di cariche e di posizioni di potere, con
freddezza, calcolo e determinazione, obbedendo
ciecamente ai loro capi partito, ai loro capi
corrente e, comunque ai loro referenti e protettori.
E’ innegabile
che negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando nella
politica di casa nostra e nazionale. E’ in corso una
mutazione genetica. Mi chiedo: questa evoluzione in
che direzione sta andando? Verso quella delle
tèrmiti o verso quella dei mirmìdoni? Certe
caratteristiche fondamentali stanno davvero mutando,
ma certi istinti radicati sono destinati a rimanere
immutati? Il polimorfismo delle tèrmiti fa pensare
alla facilità con la quale i nostri politici
cambiano livrea, partito, orientamento e
schieramento. La loro tendenza a farsi ospitare nei
protozoi e a cooperare con loro e con i batteri ci
fa pensare, e temere, che i nostri politici possano
ugualmente, per continuare ad alimentarsi e a
prosperare, farsi ospitare e cooperare con altri
tipi di associazione fra uomini, dove si mimetizzano
e trovano ambienti adatti alla loro sopravvivenza.
Penso ai circoli culturali, alle fondazioni
bancarie, agli enti di beneficienza. In questi
habitat essi potrebbero comodamente continuare ad
usare, proprio come le tèrmiti, le loro robuste
mandibole e a frantumare le sostanze di cui si
nutrono, distribuendosi gli alimenti tra individui
della stessa colonia mediante il rigurgito bocca a
bocca (trofallassi oro-orale) o anche mediante
quello ano a bocca (trofallassi oro-anale).
E’ possibile
perciò che i nostri politici possano continuare ad
essere delle tèrmiti, cercando di dare a vedere di
non esserlo più. Quanto alla possibilità che essi
possano continuare ad essere dei mirmìdoni, l’unico
dubbio mi viene dal fatto che, al contrario di
questi ultimi, essi sembrano muoversi, nell’andare
all’assalto delle posizioni di potere, in ordine
sparso, con strategie individuali e personali e non
seguendo discipline di partito o obbedendo
ciecamente ai loro capi. Ma potrebbe essere anche
questo un polimorfismo, dovuto ad un processo
evolutivo con il quale i nostri politici rispondono
in maniera perfettamente adeguata alle necessità di
migliorare la loro capacità di adattamento a nuovi
habitat, utilizzando le risorse messe a disposizione
dalla biodiversità e dalla variabilità genetica.
Insomma:
tèrmiti o mirmìdoni? Forse gli uni e gli altri.
Nunc et semper.
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