Il corrosivo del 6 novembre 2012  

 

Mirmìdoni o tèrmiti?

 

       Sono mirmìdoni o tèrmiti? Mi sto ponendo il quesito da qualche tempo, da quando i fatti della politica, di casa nostra, ma anche quella nazionale, mi stanno suggerendo metafore ispirate al mondo degli insetti e in particolare delle formiche. Nessuna battuta su Formigoni, per carità, anche se… Insomma, formiche e formigoni ci possono rivelare l’essenza della realtà politica contemporanea. Allora… senza giochi di parole né strane associazioni di concetti, soffermiamoci a riflettere. Il comportamento degli isotteri, o tèrmiti, insetti terrestri, sociali di piccole e medie dimensioni, non vi fa pensare a quello dei nostri politici? Dunque leggiamo cosa ne scrivono le enciclopedie. Le tèrmiti sono insetti alati, molto simili alle formiche, hanno livree di colori uniformi, di solito di debole o mediocre consistenza, presentano un accentuato poliformismo e la loro caratteristica principale è che sono delle grandi divoratrici.

 

    Riescono a divorare l’equivalente di un terzo di tutta la materia prodotta ogni anno dalle piante. In un ecosistema terrestre, la materia vivente viene prodotta in maniera pressoché ininterrotta e le termiti ne divorano una grandissima quantità con una velocità correlata a quella con cui essa viene prodotta. C’è però una differenza tra i nostri politici e le tèrmiti. Le seconde, divorando tutto quel materiale, sono determinanti perché l’ecosistema non entri in crisi per sovrapproduzione con la conseguente mancanza di spazio per nuovi organismi e di nuove produzioni. I nostri politici, invece, determinano la crisi del loro ecosistema proprio con il loro eccessivo istinto a divorare tutto e quindi impediscono la crescita di nuovi soggetti economici e la produzione di nuove ricchezze. Perfetto: abbiamo capito che i nostri politici sono stati delle tèrmiti efficientissime nel loro continuo divorare tutto quello che avevano attorno a sé.

    I mirmìdoni non sono simili alle formiche, né sono insetti, ma devono il loro nome proprio alla somiglianza che hanno con le formiche per altri aspetti e al fatto che nella mitologia greca si sosteneva che essi (un popolo della Tessaglia del quale era Re Achille) discendessero dalle formiche e comunque da esse prendessero il nome perché in guerra si comportavano proprio come loro. Assalivano i nemici con fredda determinazione, in massa, mettendo in mostra una spietata crudeltà e una ferrea obbedienza ai loro capi. Una curiosità: "mirmìdoni", tradotto dal greco, significa "grosse formiche", cioè, detto in un altro modo, usando l’accrescitivo di formiche, "formiconi". Ironia del mito, della storia, dei nomi e dei cognomi! E’ indubbio che i nostri politici si sono comportati assai spesso non solo in maniera da far pensare alle tèrmiti, per il loro incessante divorare, ma anche ai mirmìdoni, con il loro andare all’assalto di cariche e di posizioni di potere, con freddezza, calcolo e determinazione, obbedendo ciecamente ai loro capi partito, ai loro capi corrente e, comunque ai loro referenti e protettori.

    E’ innegabile che negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando nella politica di casa nostra e nazionale. E’ in corso una mutazione genetica. Mi chiedo: questa evoluzione in che direzione sta andando? Verso quella delle tèrmiti o verso quella dei mirmìdoni? Certe caratteristiche fondamentali stanno davvero mutando, ma certi istinti radicati sono destinati a rimanere immutati? Il polimorfismo delle tèrmiti fa pensare alla facilità con la quale i nostri politici cambiano livrea, partito, orientamento e schieramento. La loro tendenza a farsi ospitare nei protozoi e a cooperare con loro e con i batteri ci fa pensare, e temere, che i nostri politici possano ugualmente, per continuare ad alimentarsi e a prosperare, farsi ospitare e cooperare con altri tipi di associazione fra uomini, dove si mimetizzano e trovano ambienti adatti alla loro sopravvivenza. Penso ai circoli culturali, alle fondazioni bancarie, agli enti di beneficienza. In questi habitat essi potrebbero comodamente continuare ad usare, proprio come le tèrmiti, le loro robuste mandibole e a frantumare le sostanze di cui si nutrono, distribuendosi gli alimenti tra individui della stessa colonia mediante il rigurgito bocca a bocca (trofallassi oro-orale) o anche mediante quello ano a bocca (trofallassi oro-anale).

    E’ possibile perciò che i nostri politici possano continuare ad essere delle tèrmiti, cercando di dare a vedere di non esserlo più. Quanto alla possibilità che essi possano continuare ad essere dei mirmìdoni, l’unico dubbio mi viene dal fatto che, al contrario di questi ultimi, essi sembrano muoversi, nell’andare all’assalto delle posizioni di potere, in ordine sparso, con strategie individuali e personali e non seguendo discipline di partito o obbedendo ciecamente ai loro capi. Ma potrebbe essere anche questo un polimorfismo, dovuto ad un processo evolutivo con il quale i nostri politici rispondono in maniera perfettamente adeguata alle necessità di migliorare la loro capacità di adattamento a nuovi habitat, utilizzando le risorse messe a disposizione dalla biodiversità e dalla variabilità genetica.

    Insomma: tèrmiti o mirmìdoni? Forse gli uni e gli altri. Nunc et semper.