E’ del
tutto comprensibile che davanti al suo ufficio,
anche nei giorni in cui non dovrebbe essere presente
(ma lui è presente lo stesso, nonostante la
contrarietà del suo capufficio), si ammassi sempre
una gran folla, e da tempo. Il vice sindaco Dodo Di
Sabatino ha recentemente accusato i teramani di
avere atteso gli ultimi giorni per adempiere a
quanto prescritto dal regolamento dei passi
carrabili e di non aver approfittato tempestivamente
della proroga concessa, meritandosi quindi le
sanzioni previste per gli inadempienti. La sua
dichiarazione dimostra quanto egli sia infantilmente
votato ad un atteggiamento di irriverenza verso i
suoi amministrati, perché non tiene conto che anche
lui ha contribuito a tenere l’ingegnere Manetta in
prima linea, solo, a far fronte alla folla di
teramani che vanno in cerca di chi possa fornire
chiarimenti.
Evidentemente, la giunta Brucchi-Di Sabatino non ha
le risorse finanziarie necessarie per affiancare
qualche altro impiegato all’ingegnere Manetta. Ma le
ha avute per buttare dalla finestra più di 107.000
euro per finanziare il capodanno e gli eventi ad
esso collegati. E’ opinione diffusa che la cultura
abbia assunto nella società attuale un ruolo sempre
più strategico per lo sviluppo territoriale, essendo
in grado di favorire la crescita delle comunità a
livello locale. Le politiche culturali di
un’amministrazione locale devono però essere
sostenute da un adeguato progetto culturale, di
ampio respiro, che, anche senza voler parlare di un
vero e proprio “project management”, si articoli in
una serie di interventi continui e non episodici,
vale a dire non estemporanei, miranti ad attuare un
concerto di soluzioni strategiche. La progettazione,
basata su una comprensione approfondita delle
dinamiche esistenti tra diversi attori che operano
nel settore culturale deve avvalersi di percorsi
formativi che rifiutino il concetto di “evento
culturale”, soprattutto se isolato dal contesto.
La giunta Brucchi-Di Sabatino non solo dimostra ogni
giorno di più di essere del tutto incapace di
avviare una politica culturale, ma di essere del
tutto estranea al concetto stesso di cultura,
rivelando di essere in grado, affidandosi per questo
all’assessore Campana, solo di organizzare “eventi”
che non sono nemmeno “culturali”. C’è
un’espressione in quella che io chiamo “la lista
della vergogna”, vale a dire l’elenco di eventi che
il comune di Teramo ha organizzato e lautamente
pagato (pur in un periodo di crisi, di restrizioni e
di aumento dei balzelli anche comunali) per salutare
la fine dell’anno vecchio e l’arrivo dell’anno
nuovo. L’espressione è: “intrattenimento di vario
genere”. Poiché quasi tutti, se non tutti, questi
intrattenimenti di vario genere sono stati pagati
con iscrizioni delle relative voci in bilancio nel
capitolo per le spese culturali, abbiamo avuto la
prova di che cosa il sindaco Brucchi e il suo
assessore alle feste e ai festini Campana intendono
per cultura. Questi intrattenimenti di vario genere
li abbiamo pagati noi, che avremmo preferito
spendere quelle diecine di migliaia di euro, se non
proprio per la realizzazione di una vera politica
culturale, per qualche cosa di più utile, per
esempio per affiancare qualcuno all’ingegnere
Manetta nel compito di spiegarci come far fronte
alle onerose novità imposte dal comune in tema di
passi carrabili. |