Il corrosivo del 20 dicembre 2011   

 

L'ingegnere ectoplasma

 

     Sono più di due anni che cerco (senza riuscirci) di conoscere l’ing. Manetta. Cominciai a cercarlo appena venni a sapere dai giornali che il mio passo carrabile, regolarmente autorizzato dal comune di Teramo, non sarebbe stato più gratuito, ma avrei dovuto pagarlo, dovendo però procedere personalmente ad alcune procedure sulle quali c’era assai poca chiarezza. L’unico che poteva fornire chiarimenti a riguardo, mi fu detto quando mi recai negli uffici comunali, era l’ing. Manetta. Ma nel suo ufficio non c’era. Tornai più volte in comune e ogni volta mi fu detto che l’ingegnere non c’era, era fuori stanza, o in giro per rilievi. Si avvicinava il termine di scadenza per la presentazione della documentazione, l’unico che poteva e sapeva fornire informazioni a riguardo. Eppure, ricordo, l’ing. Manetta (si era in estate) usufruì di un periodo di ferie e nessun altro fu messo al suo posto. Così, grazie all’aiuto di un mio amico, riuscii a consegnare in tempo la documentazione, che prevedeva anche alcuni rilievi tecnici, una mappa, dei calcoli, e a pagare quanto avevo calcolato che dovessi pagare.

     Non mi sono più preoccupato di conoscere l’ing. Manetta fino a quando da altri articoli di giornali ho saputo che era cambiato qualcosa riguardo i passi carrabili e che non era più sufficiente che io continuassi ad effettuare il versamento della somma da me dovuta, calcolata e regolarmente pagata già per due anni consecutivi.

 

     Ma quello che leggevo sui giornali e quello che sentivo da dichiarazioni in televisione di amministratori, in alcuni casi assai autorevoli trattandosi dello stesso sindaco in persona, mi risultava così confuso e contraddittorio da convincermi della necessità di tornare negli uffici comunali, per avere lumi. Ma qui mi veniva detto che avrei dovuto parlare con l’ing. Manetta, che, a quanto pare, era l’unico tra tutti i dipendenti del comune di Teramo che avrebbe potuto e saputo sciogliere ogni mio dubbio. Ma nessuno mi ha saputo dire come riuscire a trovare, nel suo ufficio o in qualsiasi altra parte del globo terrestre, l’ing. Manetta. Mi sono recato più volte negli uffici comunali, salendo fino all’ultimo piano a piedi (non prendo gli ascensori perché vi sono rimasto chiuso dentro troppe volte) e finendo in qualche occasione perfino nella soffitta, perché manca perfino un’adeguata segnalazione su dove si trovi l’ufficio dell’ingegnere. Ma non sono mai riuscito ad incontrarlo: qualche volta mi è stato detto che era uscito proprio pochi minuti prima che io arrivassi, qualche altra volta che stava per rientrare, ma l’ho atteso inutilmente per qualche ora. Alla fine mi sono convinto che l’ing. Manetta non esiste, o che sia puro spirito, forse un ectoplasma, che per poterci parlare occorre un tavolino a tre zampe, come quello che si usa per conferire con un ectoplasma. Ho perfino ipotizzato che l’ing. Manetta fosse un concetto astratto, un’astrazione appunto, non una cosa concreta, una persona in carne ed ossa, altrimenti sarei riuscito ad incontrarlo e, soprattutto, non lo avrebbero messo nella condizione di essere l’unico in grado, fra i tanti dipendenti comunali del comune di Teramo, di fornire lumi su quell’inestricabile questione costituita dalla regolamentazione dei passi carrabili.

     Poi, l’altro giorno, la rivelazione, la mia epifania, la scoperta che l’ing. Manetta esiste davvero. Ma ne ho avuto una prova indiretta, solo indiretta, quando, tornato una volta in comune (e dopo essere riuscito dalla soffitta dove ero finito un’altra volta) e chiesto se finalmente potessi conferire con il dott. Manetta, mi è stato detto che potevo farlo, perché era nel suo ufficio. Dunque, il grande giorno era arrivato? Avrei finalmente conosciuto l’ing. Manetta e avuto la prova che non si trattava soltanto di un personaggio di fantasia, come Don Chisciotte o il barone di Münchhausen? Che non era arrivato l’ho capito quando, avendo chiesto come potessi trovare il suo ufficio, mi è stato risposto che lo avrei trovato facilmente: era quello davanti al quale era ammassata più gente in attesa di parlare con lui. Mi sono unito a quanti aspettavano, alcuni da ore, davanti alla porta. Qualcuno tra coloro che attendevano mi ha riferito di aver parlato personalmente con l’ing. Manetta, qualcuno mi ha precisato di averlo perfino toccato, assicurandomi dunque che esisteva davvero, che non era solo un’ipotesi. Ho cercato di intravederlo quando a intervalli lunghissimi la porta dell’ufficio si apriva, usciva qualcuno ed entrava qualcun altro, ma non ci sono riuscito. Ho cercato di sentire la sua voce attraverso la porta a vetri. Niente da fare, era troppo spessa e non si sentiva. Dopo aver atteso per delle ore sono andato via, rinunciando, con maggiore delusione di quanti attendono a volte inutilmente il miracolo di San Gennaro.

     Negli uffici comunali ci sono tornato più volte. Ho trovato sempre una gran folla di persone in attesa davanti all’ufficio dell’ing. Manetta e non sono riuscito mai ad incontrarlo, a vederlo, a parlarci. Ho rinunciato definitivamente, pagherò il mio passo carrabile come l’ho pagato l’anno scorso e senza tener conto dei chiarimenti, anch’essi poco chiari, delle varie associazioni dei consumatori. Ma resterò con il mio interrogativo: esiste davvero l’ing. Manetta, o la sua esistenza è in dubbio, come quella di un ectoplasma?