Dunque
non era vero che avevamo raggiunto il pareggio di
bilancio della spesa sanitaria, se c’è stato bisogno
di un’altra stretta di cinghia. E non era vero che
il pareggio del bilancio non era costato niente. E’
vero il contrario: non solo lo abbiamo pagato, e lo
stiamo pagando, ma continueremo a pagarlo, dovendo
nel frattempo continuare a pagare altri importi, per
il comune, per la provincia, per lo stato, per
imposte che si aggiungono alle imposte e per
balzelli che si aggiungono ai balzelli. Poi ci sono
i costi nascosti, quelli che dobbiamo fronteggiare
ogni giorno in termini di peggioramento del servizio
sanitario, determinato dal ricorso indiscriminato a
tagli selvaggi – senza un reale criterio di
individuazione degli sprechi – che colpisce
indifferentemente servizi e prestazioni essenziali.
Così nei pronto soccorso ci si deve affidare solo
all’abnegazione degli stressati – anche se
volenterosi – operatori, costretti a fronteggiare
difficoltà di ogni genere; le liste di attesa si
allungano a dismisura (un’ecografia tiroidea l’altro
giorno è stata fissata al Cup di Teramo per il mese
di ottobre 2012, quindi posticipata di quasi un
anno); il direttore generale Varrassi della ASL di
Teramo e alcuni suoi collaboratori sono costretti a
giustificarsi per qualche osservazione sindacale con
dichiarazioni e documenti caratterizzati dalla più
irritante contraddittorietà. Basta pensare a che
cosa hanno dichiarato e messo nero su bianco
rispondendo alla CGIL e alla Commissione pari
opportunità della Provincia sul tema delle attuali
difficoltà operative dei consultori. Pur
riconoscendo che queste difficoltà costituiscono
vere e proprie emergenze, una nota scritta del
direttore del Coordinamento Assistenza Sanitaria
Territoriale, dott. Valerio Profeta – lo stesso che
ha avviato un procedimento disciplinare contro il
dott. Roberto Petrella, ginecologo del consultorio
di Teramo solo per aver denunciato pubblicamente
quelle stesse emergenze – assai contraddittoriamente
sostiene cose insostenibili e contiene tante
inesattezze.
Delle tante mi limito a segnalare una contraddizione
basata a sua volta su un’inesattezza. Si sostiene
che i pensionamenti non hanno risparmiato nemmeno i
consultori e che le limitazioni in materia di
assunzione di personale non consentono di ricoprire
i posti vacanti in tempi brevi, ma qualche riga
sotto si afferma che l’azienda ha già bandito
procedure concorsuali oltre a quelle di mobilità.
Dunque, i concorsi sono bloccati o no? E di quali
pensionamenti si parla, se l’unico medico dei
consultori andato in pensione era il coordinatore
(mai sostituito, pur potendosi affidare l’incarico
ad uno dei medici restati in servizio), che si
recava nel suo ufficio, a Teramo, solo tre giorni la
settimana? Tralascio le tante altre contraddizioni e
le tante altre inesattezze, così numerose nel
documento che ho citato da lasciar sospettare che
nella Asl di Teramo e nell’intera sanità abruzzese
sia persistente uno stato confusionale dal quale non
si riesce a venir fuori. Altro che pareggio del
bilancio e risanamento! Altro che sanità di
eccellenza! L’unica cosa certa è che la politica ha
prodotto il dissesto del bilancio della sanità e la
politica sta cercando di porvi rimedio producendo il
dissesto dei bilanci familiari degli abruzzesi.
Diffondendo poi documenti pieni di evidenti
contraddizioni e di cattive informazioni; aumentando
i balzelli; attribuendosi meriti che non si hanno e
sospendendo dal servizio operatori colpevoli
soltanto di aver segnalato, anche tramite stampa,
disfunzioni e malfunzionamenti, ma proponendo
soluzioni e innovazioni. Altro che Abruzzo “regione
virtuosa”, governatore Chiodi! Qui ci troviamo di
fronte ad un “vizio antico”: si nasconde la verità e
si criminalizzano la libertà di opinione e quanti
osano dire che il “Re è nudo”.
|