Il corrosivo del 12 luglio 2011      

    

    

     Sono molto contento, anzi, soddisfatto, che Teramo d’estate ospiti qualche manifestazione di grande richiamo, come la Coppa Interamnia, e qualche altra di tono minore ma pure in grado di far apparire la città non come una landa desolata e spopolata (si sa che i teramani nei mesi della calura si trasferiscono al mare), ma quasi come una fonte di attrazione turistica. Sono molto contento che ci siano delle iniziative che, soprattutto di sera, consentano alla popolazione residente e non diventata momentaneamente giuliese o rosetana o pinetese o albense o tortoretana di avere un motivo per uscire a divertirsi nel centro storico e non restare fra le quattro mura domestiche. Sono contento che in piazza ci siano delle manifestazioni canore o musicali che, gradevolmente accettate, facciano da richiamo ai passeggiatori in cerca di frescura e di attrazioni.

     Mi chiedo, però, che motivo c’è per gli organizzatori di sparare a volume altissimo i loro altoparlanti, che amplificano a livelli inaccettabili per le orecchie le voci degli speakers, i bum bum bum delle batterie e i ta ta ta ta delle percussioni, spaccando i timpani anche a chi cerca riparo dal frastuono trasferendosi a centinaia di metri di distanza e impedendo di dormire a chiunque abbia ancora un letto nel centro storico (e sono rimasti in pochi).

 

     Che motivo hanno i fracassoni di fracassare le orecchie (e non solo quelle) a tutti? In queste ultime sere la Coppa Interamnia, dopo le partite giocate nel pomeriggio nel cosiddetto campo centrale di Piazza Martiri della Libertà, ha ospitato alcune di queste manifestazioni più o meno musicali, ma tutte sonore e fracassone, infastidendo a dismisura e non permettendo a nessuno di gradire né le voci degli speakers, né la particolarità degli eventi e nemmeno le musiche.

     E’ davvero necessario, per gustare quelle musiche, sparare tutti quei decibel? Io ho sentito solo gente che si lamentava del troppo frastuono e nessuno dire che lo gradiva. Se si voleva restare in piazza o per il corso, magari anche a scambiare quattro chiacchiere con gli amici, non lo si poteva fare e occorreva ripararsi dal’infernale fracasso portandosi nei pressi di Porta Madonna di Porta San Giorgio, ma nemmeno lì le trombe d’Eustachio erano al riparo. Impossibile trattenersi seduti alle panchine o ai tavoli dei bar e delle pizzerie, perché non si riusciva a sentire la voce di chi stava così vicino da poterti parlare all’orecchio, ma senza riuscire a farsi capire, e anche senza parlare il frastuono arrecava vertigine e stordimento. Perché? Perché a volume così alto? I fracassoni non riescono a rendersi conto che basterebbe regolare il livello a qualche punto più in basso per rendere il tutto assai più gradevole e fruibile? Anche davanti alla Chiesa della Madonna delle Grazie, pur in una edizione della festa tradizionale del due luglio funestata dalla pioggia incessante, i fracassoni hanno dato il meglio di sé, quelli delle giostre, perché i poveretti della banda, che quest’anno non sono riusciti nemmeno ad esibirsi pienamente, devono sempre accontentarsi del poco che hanno nella loro cassa armonica di legno. Ricordo che l’anno scorso, anche stando a pochi metri dalla banda non la si sentiva, perché era predominante lo zum zum zum del frastuono delle giostre.

     Io vorrei pregare l’assessore Campana, che di queste cose si occupa e che agli organizzatori è sempre assai vicino, di voler prendere le opportune iniziative per far capire ai fracassoni che tutto quel fracasso non serve e non fa apprezzare nemmeno quanto viene così generosamente offerto al pubblico. Signori, un po’ di sordina, non il silenzio, che non ci piace, ma la moderazione del suono, per un ascolto più morbido, per una percezione della musica più accattivante. Dateci la possibilità di restare in giro per Teramo gradendo la musica, ma con la possibilità di tenerla in sottofondo allontanandosi di un centinaio di metri e godendo della piacevolezza di una conversazione con un amico, di stare seduti al tavolino di un bar senza sentirsi il cuore in gola e lo stomaco in subbuglio a causa di un frastuono che potrebbe competere con quello di un assalto di artiglieria congiunto con il rumore di una squadriglia di aerei in picchiata.

     Signori fracassoni, abbiate pietà delle nostre orecchie!