Il corrosivo del  22 giugno 2010

 

    Dopo il primo momento di sorpresa nello scoprire che l’avatar che ci guida nella visita alla Teramo Virtuale ha stampate sul petto un intreccio di simboli inequivocabilmente massonici, cerco di capire. E’ impossibile una semplice casualità. Incredibile e impossibile. Si tratta certamente di una scelta voluta, anche se non ne comprendo il significato e lo scopo. Così pongo attenzione ai realizzatori e ai committenti del lavoro, peraltro apprezzabile. Dunque, il progetto Teramo Virtuale risulta realizzato da una società, CNR ITABC, Virtual Heritage Group, in collaborazione con il Comune di Teramo, la Regione Abruzzo e l’ARCUS S.p.A., Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo.

       L’ARCUS è nata nel 2004 sulla base di una legge dell’ottobre 2003, e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che l’ha voluta, le ha affidato il compito di supportare le proprie iniziative, con una velocità d’intervento superiore, fornendo assistenza tecnica e finanziaria, con l’ intento di salvaguardare il patrimonio artistico nazionale, anche lì dove non venga sufficientemente valorizzato. L’ARCUS ha chiuso l'esercizio al 31/12/2008, al suo quinto anno di vita, con un attivo di Euro 2.244.256, di poco superiore a quello dell’esercizio precedente, ma la Corte dei Conti ha espresso dei dubbi sulle modalità di funzionamento della Spa per quattro anni consecutivi. Non pochi hanno ritenuto non opportuno che fondi pubblici  messi a disposizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali fossero gestiti da una Spa e altri, più critici, hanno detto e scritto che l’ARCUS regala mance di stato; che è un carrozzone che sperpera denaro pubblico; che è la cassaforte del ministro Bondi. Si sono susseguite numerose interrogazioni parlamentari, anche di esponenti della maggioranza, e ci sono state numerose polemiche sulle modalità della gestione dei finanziamenti erogati e sulla mancanza di un esame preventivo del Parlamento sugli atti di spesa. Nei primi mesi di quest’anno si è abbattuta sull’ARCUS una vera e propria bufera mediatica, che, dopo una lunga serie di commissariamenti, ha portato alle dimissioni del presidente, già commissario, Salvatore Italia. Diverse sono le inchieste giudiziarie che direttamente o indirettamente riguardano l’ARCUS, che compare anche nell'inchiesta sui grandi eventi della procura di Firenze. Così si è deciso di metterla sotto il controllo del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, con la costituzione di una “camera di regia” che interverrà nella definizione delle linee strategiche della società. Lo scorso 23 aprile il segretario della Uil Beni ambientali, Gianfranco Cerasoli, ha chiesto che il “tesoretto” di circa 118 milioni di fondi ARCUS provenienti dai programmi 2008 e 2009 sia messo a disposizione della ricostruzione in Abruzzo.  E’ venuto dall’ARCUS l’input all’impronta massonica da dare all’avater di Teramo Virtuale? E possibile, considerato che non pochi che gravitano nel suo ambito sono in odore di massoneria.

       Ora passiamo a chi ha realizzato il progetto. E’ il CNR ITABC (Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni  Culturali), fondato nel 1981 e diretto dal dr. Salvatore Garraffo. Ha sede a Roma presso l’Area di Ricerca CNR di Montelibretti. Svolge attività di ricerca, valorizzazione, trasferimento tecnologico e di formazione nel campo della conoscenza. E’ altamente qualificato, anche in uno dei suoi settori, il Virtual Heritage, che si occupa di tecnologie digitali integrate per la conoscenza, la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali attraverso sistemi di realtà virtuale, settore di cui è responsabile la dr.ssa Sofia Pescarin. Il carnet di progetti realizzati mediante l’uso di nuove tecnologie virtuali per la ricostruzione diacronica del paesaggio archeologico è assai ricco. Esso comprende, tra l’altro, un “Virtual Rome”, un “Museo virtuale della via Flaminia Antica”, un “progetto archeologico della provincia di Salerno”, un altro della Valle dell’Esaro, e un altro museo virtuale, che ho personalmente visitato a Padova, della Cappella degli Scrovegni con gli splendidi affreschi di Giotto. Mi piacerebbe vedere anche, personalmente, il “Desktop Virtual Reality Pompei: la casa dei Vetii”. Ma di tutti ci sono alcune presentazioni su internet. Dò uno sguardo: in nessuno dei lavori, in nessuna illustrazione o figura, compare un solo simbolo massonico.

        Come mai nella Teramo Virtuale l’avatar è vestito di tanti simboli massonici? Lo chiedo, al telefono, alla dr.ssa Eva Pietroni, Eva Pietroni, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e musicista, ricercatrice dipendente a tempo determinato presso il CNR ITABC e co-responsabile scientifica del Virtual Heritage Lab dell’Istituto che ha realizzato la Teramo Virtuale. Si mostra sorpresa, quando le chiedo di quei simboli massonici; dice che non li conosce per tali; che non se n’è accorta; che chi li messi lì, un architetto di cui non mi dice il nome, li ha messi per caso, forse intendendo usare qualche strumento della sua professione. Le faccio notare che non può mostrarsi così ingenua, che quei simboli massonici sono comunemente noti; che una società che ha percepito 81.000 euro per realizzare il progetto ed è così qualificata non può sostenere che la loro presenza sia solo casuale, una pura coincidenza; che questa tesi non è credibile. Ma lei insiste: quei simboli stanno lì per caso. Le chiedo se siano stati indicati dalla committenza mi dice di no. Poiché mi sono presentato come giornalista de “La Città” e le ho parlato di un articolo nel quale l’argomento sarebbe stato trattato, mi risponde: “Scrivete pure quello che volete”. E’ garbata, gentile, ma irremovibile. I simboli massonici sono lì per caso e lei nemmeno sa che sono massonici.

        Proprio l’incredibilità di questa tesi risulta la cosa più sospetta, perché viene negata l’evidenza e non viene spiegata l’intenzione. Ma mi piacerebbe molto sapere perché quei simboli sono stati usati, perché il visitatore di Teramo Virtuale, sia su internet, che presso il Museo di Teramo, che su iPhone e iPod Touch, quindi praticamente in tutto il mondo, viene accolto e guidato da un avatar massone. Poiché non può assolutamente essersi trattato di una svista, di una casualità, chi e perché ha voluto usarli e così vistosamente esibirli?