Il corrosivo del 4 maggio 2010

Finalmente è partito il “Porta a porta” della Team, assai più utile di quello televisivo di Bruno Vespa, e la nostra città entra a far parte del novero di quelle civili, in cui la raccolta differenziata dei rifiuti viene razionalmente concepita ed attuata. E’ una pietra miliare per la nostra collettività. Ora aspettiamoci qualche protesta e qualche commento negativo. I malcontenti ci sono sempre, i disguidi pure, al di là del primo commento entusiastico e positivo della stessa Team, la quale riconosce che la partecipazione dei cittadini non è stata completa e che ci sono da perfezionare parecchie cose. E’ normale. Io stesso avrei delle modifiche da proporre subito. Per esempio, perché il martedì raccogliere solo il rifiuto secco non riciclabile (indifferenziato) e il giovedì solo la plastica? Di entrambi i tipi di rifiuti, segnatamente la plastica, di cui facciamo un grande uso, la raccolta settimanale (e quella bisettimanale dell’indifferenziato) mi sembra poca cosa. Sarebbe perciò opportuno il martedì e il giovedì raccogliere entrambi i tipi di rifiuto, portando così la raccolta della plastica a due volte la settimana, più congrua. Un’altra modifica possibile, per me necessaria, è quella che riguarda la busta di plastica verde destinata a contenere il vetro da riciclare. E’ troppo sottile ed esile e basta un contenuto anche minimo di bottiglie per lacerarla e disperderne il contenuto. Tanto più che la raccolta è settimanale e la busta è destinata a restare a lungo a disposizione delle famiglie. Assai più adatto sarebbe, come avviene in altre città, utilizzare per la raccolta del vetro dei bidoni di plastica dura, da consegnare alle famiglie per conservarvi dentro, in maniera più protetta ed adeguata, le bottiglie che vengono a mano a mano smaltite nel corso della settimana. Ma, a parte questi possibili “aggiustamenti”, devo dire che si tratta per Teramo di una conquista di civiltà. Non potevamo più smaltire i nostri rifiuti tali e quali, non differenziandoli. C’è da augurarsi che la nostra comunità lo capisca e adotti procedimenti virtuosi, come la Team si è pure augurata, compiacendosi che l’avvio del “Porta del porta” sia coinciso con il giorno tipico che noi teramani dedichiamo alle nostre “virtù”, il piatto tipico nostro più tradizionale. C’è da augurarsi che anche l’operato della Team sia virtuoso e non si inceppi. Perché in questo tipo di smaltimento dei rifiuti urbani deve innescarsi un “circolo virtuoso”, tra i cittadini che smaltiscono e la società che provvede alla raccolta. Le prime eventuali inefficienze degli uni si trasmettono a quelle della seconda e viceversa. Basta poco perché il “circolo virtuoso” si trasformi in “circolo vizioso” e tutto torni come prima, anzi, peggio di prima. Con in più il problema che, essendo stati rimossi i cassonetti, la gente non saprebbe più come smaltire i propri rifiuti se non, come accade dove il “Porta a porta” non funziona, per le strade o in improvvisate discariche non autorizzate ed abusive. Ci attendiamo anche che grazie alla collaborazione dei cittadini si raggiungano quegli standard di smaltimento differenziato che consentano un abbassamento della spesa pro capite delle famiglie, perché davvero esse sono costrette a spendere troppo e a pagare un balzello esagerato e pesante per le proprie povere economie. Un ultimo voto: mi auguro che la società, la Team, non aumenti a dismisura i propri costi di gestione, per cattiva amministrazione o per qualche vocazione da “carrozzone pubblico”. E’ una macchina, un mezzo che serve per realizzare un fine. Non deve diventare un fine, cioè una macchina che costa più di quanto rende. Altrimenti finirà per rendere solo a coloro che l’amministrano, diventando un mezzo solo per loro, e non per tutti i cittadini.