Il corrosivo del 18 agosto 2009

Apprendo con molto piacere, anzi, oso dire: con compiacimento, gli annunciati provvedimenti di ridimensionamento del ruolo, delle funzioni e degli stipendi dei dirigenti del comune e della provincia di Teramo. Se il nuovo sindaco Brucchi e il nuovo presidente della provincia Valter Catarra faranno seguire agli annunci dei provvedimenti veri, conseguenti, già solo per questo avranno titolo a farsi ricordare dai posteri come ottimi amministratori. Anche se poi dovessero fallire in altri campi e in altre faccende, anch’esse aggrovigliate. Io non so che cosa aveva portato nel tempo i dirigenti degli enti locali a beneficiare di veri e propri trattamenti di favore, sia nei loro ruoli che nei loro emolumenti. Le cifre toccate negli ultimi tempi erano da capogiro. In una situazione assai difficile dal punto di vista economico e finanziario per gli enti locali, tra croniche carenze di risorse e patti di stabilità, certi trattamenti da nababbi erano un pugno nell’occhio, soprattutto per tanti impiegati normali, semplici, di basso livello, che vedevano attribuire ai loro capi quote sempre crescenti di compensi motivati dai più strani ragionamenti: dalla necessità di equiparare non si sapeva cosa e non si sapeva chi a che cosa e a chi, da vaghe precisazioni che si richiamavano a previsioni di contratti nazionali, alla considerazione che nei comuni e nelle province vicine le retribuzioni erano perfino più alte. E questo in una cosa al rialzo dalla quale ogni step in avanti era giustificato da ciò che faceva il vicino. I premi di produzione, assegnati a chi aveva per legge e per statuto il compito di produrre, toccavano in percentuale sempre maggiore proprio ai dirigenti, assommandosi a già laute retribuzioni. Ripeto, non so come mai questo andazzo, in atto da tempo, avesse toccato ultimamente punte di eccedenza, quasi a dimostrare che la situazione fosse fuori controllo. Qualche volta mi sono detto che l’incapacità degli amministratori costringeva questi ultimi a fare affidamento su chi conosceva alla perfezione la macchina amministrativa dell’ente pubblico e poteva perciò garantire una “navigazione” ad occhi chiusi, con la sicurezza di non andare a sbattere sugli scogli. Ma questa ipotesi veniva smentita dalla considerazione che al comune di Teramo la guida era affidata ad un professionista dei numeri dall’ottima conoscenza della macchina amministrativa (Chiodi) e alla provincia di Teramo la guida era nelle mani di uno degli ultimi prodotti dell’efficiente scuola di partito del PCI (D’Agostino). Allora come mai? Come mai questi campioni della burocrazia, i dirigenti degli enti locali, sembravano dei “satrapi”, lautamente retribuiti, con compensi annuali pari a quanto un umile lavoratore o impiegato degli stessi enti percepivano in quatto o cinque anni? Mistero. Adesso pare che la pacchia sia finita. Alla faccia di city managers e direttori generali dallo stipendio d’oro. Il sindaco Brucchi e il presidente della provincia Catarra annunciano che la ricreazione è finita. Basta. E si fanno i conti di quanto i due enti risparmieranno in poco tempo, senza perder troppo, anzi, per nulla, in efficienza amministrativa, a dimostrazione che quelle retribuzioni faraoniche venivano erogate senza che ci fosse un utile rapportabile in termini di efficienza. Bravi Brucchi e Catarra, se riusciranno a fare ciò che dicono di voler fare! Ma facciano ancora di più, perché nei loro enti ci sono ancora ampie sacche di inefficienza pagate a caro prezzo. Ripuliscano fondachi e cantine, fino in fondo. Ne saremo tutti felici e contenti.