Il corrosivo del 4 agosto 2009

Leggere in questi giorni delle difficoltà incontrate dagli automobilisti sulla rete autostradale italiana (Salerno-Reggio Calabria, passante di Mestre, il Brennero, lo snodo di Bologna) risveglia in me alcuni rancori sopiti, determinati dai tanti disagi che ho dovuto sopportare in alcuni periodi dell’anno durante i miei spostamenti in direzione sud-nord e viceversa. Ma evoca in me il ricordo di altre esperienze più recenti, Esperienze patite (perché di un patimento si trattava) sulla Teramo-Giulianova. Faccio parte di quella generazione di teramani che hanno impiegato anche più di un’ora, d’estate, per raggiungere Giulianova. Il sogno di un collegamento veloce Teramo-Mare è stato il sogno della nostra generazione e siamo morti per l’invidia nel percorrere la Ascoli-Mare o alcuni tratti autostradali del pescarese e del chietino. Un esempio per tutti: l’asse attrezzato di Pescara. Abbiamo sognato per anni la Teramo-Mare e abbiamo maledetto quei sindaci dei comuni della provincia teramana che, con il loro mancato accordo, determinavano un ritardo nella realizzazione di un’opera viaria desiderata da tutti. Poi, dopo molte tribolazioni, il sogno si è avverato. Abbiamo avuto non proprio una Teramo-Mare, ma, almeno, una Teramo-Mosciano, che al mare ci avvicinava un bel po’. Per arrivare al mare di Giulianova si doveva riprendere un pezzo, quello finale, della Teramo-Giulianova, il tratto, chiamiamolo così, Mosciano Stazione-Giulianova e tornare a fare la coda. Oppure, comoda alternativa, si poteva entrare in autostrada e arrivare in un lampo a Pineto. Non a Roseto, perché essendo qui il casello d’uscita assai distante dal mare, si doveva tornare a fare la coda nel tratto non autostradale fino al mare rosetano. Ma, insomma, rispetto alla drammatica Teramo-Giulianova, un miglioramento c’era. Ho usato, lo avrete notato, i verbi all’imperfetto, perché in questi giorni i glorificati miglioramenti sono svaniti. Avevamo immaginato che questa sarebbe stata la prima estate in cui avremmo raggiunto il mare in poco tempo (o in minor tempo) e senza code, e invece… e invece è tornato tutto come prima, se non peggio di prima. L’altra sera, e in un’ora in cui non mi sarei aspettato tanto traffico, ho fatto una coda di chilometri tornando dal mare verso Teramo, perché prima mi hanno costretto a procedere su una corsia unica, poi mi hanno fatto uscire al casello di Bellante, chiuso, poi ho fatto evoluzioni per riprendere il tratto autostradale (o superstradale), fino a ritrovarmi nuovamente su una sola corsia fino a Teramo. Le stesse peripezie le ho incontrare altre volte, in giorni diversi, senza riuscire a vedere un solo “man at work” (un uomo al lavoro), che è quanto mi sarei aspettato di vedere, stati di versi cantieri impiantati per le più svariate ragioni. Uno per aggiustare un tratto eroso dal fiume in piena, un altro per aggiustare e sostituire giunti fatti male, un altro, quello che passa davanti al Centro Commerciale, non ho ben capito perché. Cantieri aperti proprio nel periodo estivo, forse quando era necessario aprirli, ma con pochissima lena lavorativa. Mi sarei aspettato che si lavorasse in quei cantieri anche di notte, vista l’urgenza. E allora le domande mi si affollano dentro. Ma che Teramo-Mare hanno fatto? E’ possibile conoscere i nomi dei progettisti e indicarli al pubblico ludibrio? E’ possibile conoscere i nomi delle ditte che hanno costruito e maledirli uno per uno per il pessimo lavoro che hanno fatto? E’ possibile sapere con precisione chi ha impiantato i cantieri per aggiustare una strada fatta male, quante persone ci lavorano e con quali tempi? Se ci mettiamo anche il disagio per le tante chiusure della galleria di Collurania, (anch’essa fatta così male che la devono continuamente aggiustare), c’è di che indignarsi. Mi verrebbe voglia di scrivere dei versetti satanici su tutti i responsabili di un simile disastro.