Il corrosivo del 16 giugno 2009

Il neo sindaco di Teramo Brucchi e il neo presidente della provincia di Teramo Catarra (al di là delle richieste di ri-conteggio, che è facile prevedere destinate a non sovvertire il risultato) stanno in queste ore provvedendo a riempire le caselle dei  loro tabelloni di giunta. Ogni casella un nome, ogni nome una delega da assessore o più di una. Immaginiamo facilmente la fatica: bisogna sentire questo e quello, accontentare questo e non scontentare quello, tener conto dei pesi e dei contrappesi, delle richieste e della aspirazioni, dell’opportunità e dell’inopportunità di certe scelte. Poi, consideriamo anche diktat o quelli che sembrano tali di questo partito, di questo schieramento o di quella corrente, di questa o di quell’altro capobastone. Alla fine nelle caselle, e perfino il loro  numero è oggetto di trattativa politica, ci saranno dei nomi, messi in bella mostra. Ci saranno i contenti e gli scontenti, i delusi e gli amareggiati, i promossi e i rimandati o i bocciati. Noi cittadini, sia che siamo andati a votare sia che non ci siamo andati, ci auguriamo sempre, in circostanze come queste, che prevalgano il criterio del merito e quello della competenza. Ma purtroppo non sempre questo avviene. Quante volte ci è toccato di vedere nelle varie giunte le persone sbagliate nei posti sbagliati o le persone giuste nei posti sbagliati e pochissime volte le persone giuste ai posti giusti. E tuttavia siamo qui, ancora una volta, a sperare che i criteri sopra richiamati siano finalmente applicati, almeno in parte, per non vedere sciupata un’opportunità. Questa volta lo schieramento di centro-destra ha fatto filotto, conquistando il comune di Teramo,la provincia di Teramo (e anche altri comuni e altre province) mentre si trova già al governo della regione. In caso di fallimento non ci saranno scuse e non si potrà accusare nessuno di aver messo il bastone fra le ruote, di aver remato contro corrente, di aver frapposto ostacoli. Lo schieramento di centro destra può armonizzare le proprie scelte nei diversi livelli di governo e di amministrazione delle risorse, nella definizione delle scelte strategiche e perfino nell’utilizzo delle risorse umane e politiche.  L’opposizione, impegnata a leccarsi le ferite e a tentare di rivitalizzare le proprie forze esauste, non avrà alcun potere di veto.Il bastone del comando è tutto nelle mani dei capitani, le ciurme sono ubbidienti e non ci sono ammutinamenti in vista. Conviene a tutti i marinai e a tutti i passeggeri ospitati nelle navi accettare la rotta e l’elenco dei porti a cui approdare. Quindi, nessuna insidia? Verrebbe da rispondere di no. Ma se rispondessimo così, saremmo ottimisti ad ogni costo. E invece vogliamo essere, se non pessimisti, almeno prudenti e avanzare qualche riserva. Perché quel che si percepisce di ciò che sta avvenendo nelle segrete stanze dove in queste ore si scelgono gli assessori non è tutto oro. Si sentono dei “rumors” poco piacevoli, relativi a scambi di favore o a dovute riconoscenze, praticate per sgomberare il terreno da ostacoli ma che, al contrario, potrebbero crearne. Se è vero che bisogna saper perdere, e il centro sinistra teramano sta dimostrando di non saperlo fare, occorre saper vincere e il centro destra teramano è chiamato a dimostrarlo. Vincere è stato facile, anche perché l’avversario ha rinunciato a combattere, ma dimostrare di aver meritato di vincere è un compito primario, di Brucchi, di Catarra e di Chiodi.