Mediante lo spoil system lo schieramento che vince le elezioni distribuisce a propri affiliati e simpatizzanti cariche istituzionali, la titolarità di uffici pubblici e posizioni di potere, rimuovendo, ove possibile, quanti sono stati designati dallo schieramento precedente, soprattutto nel caso di un’alternanza tra opposizione e maggioranza, con quest’ultima che diventa opposizione e viceversa. Il termine inglese (“spoil system”) nobilita, o si sforza di farlo, una pratica di per sé odiosa, che ripropone il comportamento tipico, in ogni guerra e in ogni dopoguerra, del vincitore, consistente nell’appropriarsi di tutto il bottino, e la consuetudine di ogni imperatore romano vittorioso in una campagna di guerra di spartire fra i propri veterani appezzamenti di terreno e proprietà strappate agli sconfitti. A nobilitare e a giustificare la rinnovata consuetudine è stata la politica americana, in nome della maggiore efficienza che i politici che hanno vinto le elezioni conseguirebbero nella messa in pratica del loro programma elettorale affidandosi a collaboratori leali e svincolati dagli interessi dei politici precedenti. La politica italiana, tarda nell’adottare consuetudini virtuose tipiche di altri ordinamenti, si è mostrata assai pronta nell’appropriarsi di consuetudini al limite della virtuosità e nel trasformarle subito in qualcosa di vizioso e di pernicioso. Così chi vince le elezioni dove può e appena può si affretta a sostituire quanti sono stati nominati dallo schieramento politico precedente, con propri accoliti, di provata fede e lealtà clientelare. Cha questa consuetudine sia ormai consolidata è davanti agli occhi di tutti e siamo perfino portati a trovarne ragionevole una giustificazione non clientelare, sempre in nome dell’efficienza. Se i pubblici funzionari (come dovrebbe essere) fossero terzi rispetti alla politica ed estranei alle logiche clientelari e se le la loro nomina (come dovrebbe essere) fosse del tutto svincolata dalla politica (costituendo la pubblica amministrazione un settore autonomo, a sé, avente come unico obiettivo la propria efficienza), non ci sarebbe motivo alcuno che fossero sottoposti anch’essi al regime dello spoil system. Ma, si sa, oggi la politica nomina tutto e tutti. Nessuno sfugge alla designazione politica e al sistema delle clientele. Pertanto anche i pubblici funzionari vengono sostituiti con quelli designati dallo schieramento che vince. Allo spoil system si contrappone il merit system, basato sul merito e sul metodo della designazione per pubblico concorso, ma esso è desueto e ridotto ad ambiti sempre meno significativi. Lo spoil system la fa da padrone e porta con sé tutto quello che deve portare e che è pacifico che porti. E’ un sistema di per sé odioso, giustificato da e con mille ragionamenti capziosi… ma… Ma ci sono le dovute eccezioni, senza le quali, come si sa, una regola non trova conferma. Ci sono dei funzionari, dei dirigenti, dei presidenti di enti, dei designati dalla politica che riescono a sopravvivere a se stessi, continuando ad occupare lo stesso posto per quinquenni, quale che sia lo schieramento che ha vinto le elezioni e pur continuando a restare all’interno di un sistema compiutamente clientelare, (o, se proprio volete nobilitare il termine, di una successione di spoils system). Come è possibile?  E’ possibile in quanto l’abiezione morale dell’uomo non ha limiti e, al contrario, sa raggiungere profondità sempre più remote. In questi giorni, dopo la vittoria del centro-destra alla regione, molti funzionari, managers, dirigenti e presidenti di enti stanno facendo il giro delle sette chiese (o dei sette assessori), per vantare la propria fedeltà (descritta come maggiore di quella del cane più fedele), ai vincitori, sul cui carro salgono con divina indifferenza, nel tentativo di accreditarsi ai loro occhi così come seppero fare, con successo, con i vincitori precedenti, e con quelli che a loro volta avevano preceduto questi ultimi. E lo fanno con un candore che rasenta la faccia tosta o, come si suol dire, la faccia di bronzo. Sanno galleggiare nel mare dello spoil system con una perizia ventennale, con la quale fronteggiano ogni cambiamento di regime. Io li maledico e li disprezzo, come vermi di terra, così come maledico i vincitori che per loro fanno eccezioni, acconsentendo ai loro contorcimenti morali, invece di schiacciarli sotto i loro piedi come meriterebbero.

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